HomeSenza categoriaMolise Democratico congeda Fanelli e Frattura: traditori dello spirito riformista del Pd

Molise Democratico congeda Fanelli e Frattura: traditori dello spirito riformista del Pd

ISERNIA. Non lasciano il Partito e non rinnegano Renzi. Piuttosto, se c’è qualcuno che ha tradito “lo spirito riformatore di Renzi e del Pd”, quelli sono Fanelli e Frattura.

E’ un esordio dirompente quello dell’associazione ‘Molise democratico’, nata dalla volontà di alcuni esponenti del Pd della provincia d’Isernia che sconfessano ormai apertamente la linea politica portata avanti dal segretario regionale del Pd, Micaela Fanelli, considerata “totalmente appiattita” sulle politiche del governatore Paolo Frattura.

Stamani la conferenza stampa del gruppo dirigente – Stefano Buono presidente, Giuseppe Laurelli vicepresidente – accompagnati dai membri del direttivo Maria Di Lauro, Giocondino Rossi e Vincenzo Di Giacomo. “Siamo qui – ha detto Buono – per far rilevare come il Pd regionale patisca una forte mancanza di dialogo interno e i membri degli organi non siano messi nelle condizioni di poter dare un contributo concreto. In tal senso è emblematico che la direzione politica, nella quale i membri di minoranza ancora non vengono nominati, non abbia mai funzionato e l’assemblea del partito non venga convocata da quasi un anno. La segreteria non è  capace di dettare  alcuna linea politica sui temi, ma si riduce a ratificare faziosamente quanto disposto dal governatore Frattura. Una parte del gruppo dirigente, dopo aver ripetutamente fatto presente negli organi del partito queste contraddizioni, preso atto del fallimento di quest’ultimo e delle politiche del governo regionale, ha inteso costituire quest’associazione politica al fine di stimolare un’inversione di tendenza e lavorare, se l’inversione non dovesse esserci, ad un alternativa credibile nel centro sinistra. Le persone  che costituiscono Molise Democratico erano e restano del Partito democratico e renziani  nella convinzione  che siano stati il segretario Micaela Fanelli e il presidente Frattura a tradire, in Molise, il disegno riformista del Partito Democratico”.

Di qui l’elenco delle promesse tradite: “La mancanza di credibilità di questa classe politica – ancora Buono – che in campagna elettorale aveva promesso il dimezzamento delle indennità,  si è  palesata in modo del tutto evidente nel momento  in cui il Consiglio regionale ha rigettato una proposta di legge su petizione popolare che prevedeva proprio  il dimezzamento delle stesse. Il Molise, poi,  continua a perdere migliaia di posti di lavoro, dando luogo a uno scenario massacrante, e Frattura va in giro a promettere cose irrealizzabili. I territori periferici, Termoli e provincia di Isernia, sono abbandonati a se stessi da una politica che si mostra sempre più campobassocentrica, senza alcuna intenzione di invertire questo trend poiché la legge elettorale regionale, che dovrebbe  restituire la giusta rappresentanza  territoriale alla provincia di Isernia e che era stata promessa durante le Primarie, non è stata mai neanche contemplata. Se i presupposti per andare avanti con questa classe politica sono quelli visti finora – ha concluso il presidente di Molise democratico – sarebbe preferibile accelerare concretamente il processo della macroregione”.

Molise Democratico, insomma, vuole aprendo a elettori e simpatizzanti del Pd e del centrosinistra, trovare un’alternativa politica credibile per fare in modo che la Regione Molise non costituisca soltanto un centro di sperpero. Quello di oggi è solo il primo appuntamento, dunque: a settembre infatti, si organizzerà una convention a Venafro.

Immancabile anche un passaggio su tema della sanità, vista la presenza di un esperto come Laurelli: “Raccogliamo – ha esordito il medico – il disagio della gente per l’incapacità dei partiti di dare risposte. Abbiamo sposato la causa di Renzi nel 2012 pensando fosse l’unica possibilità di svolta per il Paese, ma siamo persone serie, abbiamo l’idea del bene comune nella politica. E constatiamo che anche qui in Molise ci sono personaggi che si sono affacciati sulla scena politica per puro interesse personale. Per quanto riguarda i nostri compagni di viaggio, non siamo noi che ‘aderiamo’ a Ruta e Leva, ma se loro sono disponibili ad appoggiarci li accoglieremo strada facendo. Il nostro minimo comun denominatore è uno solo, il bene comune. La condizione degli ospedali molisani è infima e non riesce a garantire in alcun modo  i livelli assistenziali minimi – ha continuato Laurelli – La sanità pubblica, in questa situazione, rischia di proseguire verso un processo degenerativo inesorabile.  Non si capisce che, essendo la maggior parte della spesa pubblica sanitaria incomprimibile, per rendere produttivo ed efficace il servizio sanitario bisognerebbe investire sul capitale umano e sulle tecnologie. La scelta di prendere primari non tra gli ospedalieri – ha concluso il vicepresidente – ma all’interno dell’Unimol, un’università fantasma, risulta essere in questo senso, una decisione infelice che non va certamente nella giusta direzione”.

Ecco allora lo scopo di Molise democratico: restituire autonomia, autorevolezza e riformismo alla politica.

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