POZZILLI. Si è conclusa con uno strepitoso successo la ‘Notte dei Ricercatori 2015’. Nelle tre giornate circa 5 mila studenti, provenienti da tutta la Regione e dai territori limitrofi, e altrettanti visitatori sono accorsi agli stand allestiti nel Parco Scientifico Neuromed di via dell’Elettronica, per un totale di ben 10mila visite.
Una tre giorni in cui è stato possibile avvicinare scienza e società, parlare di malattie rare, di frontiere della ricerca sulle patologie neurodegenerative e sui tumori cerebrali; di innovazione tecnologica con il progetto Cyber brain, di studi sulla prevenzione, di corretti stili di vita, delle nuove tecniche chirurgiche e delle patologie legate agli occhi.
Ospite della serata conclusiva è stato monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo dell’Arcidiocesi di Campobasso, che ha sottolineato come sia importante che le nuove generazioni si interessino alla sperimentazione scientifica. Attraverso la frase di Marie Curie: “Non c’è da temere se io conosco per poi imparare ad affrontare la vita”, il vescovo metropolita ha puntualizzato come sia importante che i giovani capiscano e sappiano affrontare la vita, normale anche nei momenti del dolore. “Resto molto ammirato che i ragazzi delle scuole si interessino, vedano, sperimentino insieme ai ricercatori, perché credo che l’impegno della medicina di oggi sia, oltre saper curare, quello di diffondere l’idea che la malattia è un’esperienza della vita non da nascondere, ma da affrontare. La vita – ha concluso Bregantini – ha una normalità anche nel momento del dolore che è, quindi, da capire e da affrontare. Infine la dimensione mondiale della ricerca, che qui al Neuromed si coglie, ci fa rendere conto che lo scienziato non ha confini”.