CAMPOBASSO. Scontro aperto nel centrosinistra sulla tribolata questione della ‘villa Frattura’, finita al centro delle cronache nazionali dopo i servizi televisivi delle ‘Iene’ e l’articolo del ‘Fatto Quotidiano’. Se il parlamentare del Pd Danilo Leva, ieri, da Facebook ha duramente stigmatizzato il silenzio del governatore sulla vicenda, l’assessore regionale Vittorino Facciolla non ci ha pensato due volte a replicare al deputato. “La società – scrive l’assessore regionale Vittorio Facciollasu Facebook – modifica i propri comportamenti con una velocità spaventosa. Sino a qualche anno fa, le sentenze venivano ‘anticipate’ dalla comunicazione di una qualsivoglia misura cautelare, ovvero di un avviso di garanzia. Il processo manifestava la sua inutilità avendo il destinatario della misura e/o avviso, ampiamente subito, per involontaria esposizione, il pubblico ludibrio. Oggi non è più così. Bisogna prendere atto, non con una punta di evidente amarezza, che le sentenze, volendo i processi, si anticipano sui media o sui social. In questo caso, il vaglio dei fatti subisce un’ulteriore, vigliacca, alterazione: quella della ignoranza interessata“.

Così le Iene – prosegue Facciolla – decidono sulla correttezza e dignità delle persone, le emittenti ‘interessate’ statuiscono circa la verità dei fatti e, finanche i parlamentari più accorti dimenticano di legiferare in uno stato di diritto, semplicemente perché rappresentano la minoranza di un partito o la minoranza della rappresentanza istituzionale. Non si sforzasse Danilo Leva di tentare di spiegare ai molisani che il suo ruolo o la salvaguardia della dignità propria, del partito e delle istituzioni gli imponevano di usare quelle parole nei confronti del presidente Frattura: non ci crederebbe nessuno. Quelle parole sono semplicemente disgustose!”

Non si è fatta attendere molto la replica del giovane parlamentare Pd: “Ho letto stamattina che Vittorino Facciolla ha commentato il mio post di ieri sulla vicenda andata in onda alle iene definendolo disgustoso. Vorrei precisare quanto segue. Io non ho mai parlato di colpevolezza oppure di piano giudiziario. Evidentemente l’attuale governo regionale è abituato a fare politica attraverso gli avvocati, ma io no”.

“C’è una linea di confine – continua Leva – invalicabile tra giudizio penale e giudizio morale che io non ho mai travalicato in tutta la mia esperienza istituzionale, data la mia formazione culturale e professionale. Il tema, caro Vittorino, è squisitamente politico. È o no una questione di opportunità che il presidente della Giunta regionale invochi a gran voce la punizione dei responsabili di quelle condotte? Pensi che, dato il ruolo e la funzione che ricopre, ha il dovere, come te e tutti noi, di non trasformare in una barzelletta le istituzioni che rappresenta? È o no una questione di credibilità di un intero territorio? Un po’ come con la vicenda dei portaborse dell’epoca, quando sinceramente non facemmo proprio una bella figura“.  “Ecco  – conclude Leva – si chiama stile di governo, modo di vivere le istituzioni che viene prima di tanti programmi e di tante parole”.