Elezioni, bagno di folla per  Elly Schlein a Campobasso: “Riportiamo al centro lavoro, scuola e sanità” (VIDEO E FOTO)

La segretaria del Pd: “Grazie a Marialuisa Forte e  alla coalizione che si è riunita intorno a un programma condiviso e a una candidatura credibile”


CAMPOBASSO. Mercato coperto di Campobasso gremito questa sera per accogliere la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, giunta a Campobasso in vista delle elezioni Europee ed Amministrative dell’8 e 9 giugno. Insieme a lei l’aspirante sindaco alla guida della coalizione progressista Marialuisa Forte e diversi esponenti del Pd in corsa al Parlamento Europeo: Lucia Annunziata, Sandro Ruotolo, Jasmine Cristallo e naturalmente la candidata molisana Annamaria Becci. Con loro anche Manuela Vigilante, candidata sindaca a Termoli della coalizione Pd-M5S

Tante le tematiche rilanciate: dalla battaglia contro il lavoro precario al ‘no’ all’autonomia differenziata, passando per la difesa della sanità e della scuola pubblica.

“Abbiamo la migliore candidata qui a Campobasso e voglio ringraziarla per la generosità con cui si sta spendendo per dare un buon governo alla città e mettere al centro i bisogni delle persone, a partire dal sociale, dalla cura, dalla sanità pubblica – ha esordito  Elly Schlein – A partire dalle opportunità di lavoro che servono per i giovani. Perché dall’altra parte abbiamo una destra ossessionata dall’immigrazione, ma che non ha visto l’emigrazione dei tanti ragazze e ragazzi che studiano con il loro sacrificio e con quello delle loro famiglie E che poi, con contratti precari e salari bassi, sono costretti ad andare altrove per costruirsi un futuro. Noi invece vogliamo dare loro la possibilità di costruire un bel futuro anche qui. Grazie alla coalizione che si è riunita intorno a un programma condiviso e a una candidatura credibile.

Continuiamo ad essere testardamente unitari perché vogliamo costruire una coalizione competitiva contro queste destre. Il nostro obiettivo è fermare le riforme pericolose che la destra sta portando avanti. Il nostro è un secco ‘no’ all’autonomia differenziata, fatta senza mettere neppure un euro, perché questa destra vuole lasciare le diseguaglianze territoriali esattamente come stanno. E il Sud le ha pagate anche troppo. Noi vogliamo invertire questo meccanismo, per evitare che le regioni del Mezzogiorno rimangano indietro. Il Governo Meloni vuole fare l’esattamente il contrario e non si è mai vista una sedicente patriota che vuole spaccare in due il Paese”.

Per la segretaria del Pd “dietro il nome tecnico di autonomia differenziata si cela il tentativo di rendere più difficile l’accesso ai servizi fondamentali“.

Chiari gli obiettivi del Partito Democratico. Tra questi c’è il riportare al centro il lavoro. “Abbiamo fatto approvare – ha ricordato ancora la segretaria del Pd – con grandi sforzi una direttiva per i lavoratori delle piattaforme che non avevano alcun diritto e sono 30 milioni in Europa. Centralità del lavoro, ma anche della sanità pubblica e della scuola pubblica, come prima grande leva di emancipazione sociale delle persone. Noi abbiamo un’ossessione diversa: quella di disseminare Nidi in tutto il territorio nazionale. Perché chi parte con l’educazione dal Nido avrà un futuro avrà più opportunità nel futuro e questo lo dimostrano gli studi. Ma anche perché è un supporto concreto alla famiglie e all’occupazione femminile perché al Sud abbiamo i dati di occupazione femminile peggiori d’Europa. Peccato che questa non sia un’urgenza per la prima presidente donna di questo Paese. E allora – ha assicurato – ci pensiamo noi”.

“Viva Campobasso – ha detto infine – Marialuisa Forte e il Molise. E soprattutto viva l’Italia antifascista!“.

A Campobasso questa sera anche la giornalista Lucia Annunziata, candidata indipendente del Partito Democratico nella circoscrizione Sud. L’Europa? “Un primo grande disegno che, finora, non è andato male – ha detto –  Seppur con tanti difetti ci ha formato. L’Europa non è andata sempre bene e non è perfetta ma ha consolidato una comunità molto ampia, che è quella di cui abbiamo bisogno per le sfide future. Detto esplicitamente: se oggi vincesse la destra – e questo è possibile – la tentazione sarebbe quella di tornare alle piccole Patrie. Una sorta di ritirata nei confini nazionale che, secondo me, è antitetica rispetto a ciò di cui c’è bisogno oggi”.

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