ISERNIA. Ognuno a modo suo, purchè il ricordo resti vivo. È questo ciò che deve aver pensato Giovanni Rossi, collaboratore dell’Isis Majorana-Fascitelli di Isernia, quando in occasione della Shoah ha ‘sostenuto la causa’ del ricordo di quel brutale genocidio per mezzo di un’iniziativa particolare.
Lo si è appreso solo ora, ma proprio nel giorno della memoria celebrato a fine gennaio, gli studenti, dipendenti e docenti dell’istituto scolastico pentro hanno trovato all’ingresso della scuola, il 27 gennaio appunto, un’opera del nostro esposta su un cavalletto. Sullo sfondo rosso che alludeva al sangue versato, Rossi ha collocato elaborati elementi simbolici, espliciti ed impliciti, che rievocavano nella mente degli astanti, la grande ed immane tragedia tra i simboli (purtroppo) della storia del XX secolo.
Il collaboratore scolastico, comunque, è riuscito alla grande nel suo intento: appassionato di arte, pittore e fotografo esperto, ha saputo emozionare il personale e gli studenti della sua scuola, invitando a una riflessione ulteriore che partisse dall’espressione visiva.
G. C.
