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Laici, religiosi, musicisti, il 19 febbraio tutti al Savoia in difesa del Molise

CAMPOBASSO. Non conosce limiti la lotta che il ‘Comitato unitario contro la soppressione della Corte di Appello di Campobasso’ sta portando avanti, con tenacia e fermezza, da quando è nato. E di limiti, certamente, non ne avrà affatto l’ultima iniziativa in programma, ideata su ‘scala planetaria’.

Alle ore 21:00 di venerdì 19 febbraio, presso il teatro Savoia, ci sarà difatti un concerto gratuito dal titolo ‘Questa terra deve vivere’, evento che sarà visibile in tutto il mondo grazie alla diretta streaming sul sito www.questaterradevevivere.it, sito che consentirà anche, a chiunque lo desidererà, di poter dire la sua interagendo mediante l’hashtag twitter #questaterradevevivere.

Ad esibirsi sul palcoscenico più importante del capoluogo regionale, il gruppo storico della musica ethno rock ‘Il tratturo’.

Ad introdurre il concerto, l’arcivescovo metropolita di Campobasso, monsignor GianCarlo Bregantini e il rettore dell’università degli studi del Molise Gianmaria Palmieri. Si tratterà perciò di un momento particolare, non ‘confinato’ esclusivamente all’aspetto musicale bensì si tratterà anche di un evento culturale e politico, una sorta di servizio disinteressato per la collettività con l’obiettivo di unire e coinvolgere l’intero tessuto sociale attraverso il linguaggio universale della musica.

La serata di venerdì, pertanto, si porrà come manifestazione simbolo di una battaglia che vede uniti, sotto la stessa bandiera forze quali l’associazione nazionale magistrati del posto, movimenti politici di ogni colore, sindaci, il rettore e l’università degli studi del Molise, i presidenti di tutti gli ordini professionali, l’arcivescovo di Campobasso – Bojano e fra i vari altri ancora, persino tutti i vescovi della conferenza episcopale molisana.

Una lotta, ricordiamo, che se non riuscirà nell’intento di evitare la chiusura di tanti uffici giudiziari, potrebbe avviare un perverso effetto domino che a cascata comporterebbe la soppressione o riduzione di tanti altri uffici e servizi privati, con tutti i relativi danni per l’intera economia locale.

Secondo gli organizzatori, quindi, “La partecipazione al concerto, sia dal teatro che da casa, sarà un’occasione unica, per sensibilizzare le coscienze” nella speranza che gli sforzi dei decenni passati non vadano persi.

G. C.

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