HomeSenza categoria“Due mesi di silenzio”, i precari della ricostruzione post-sisma attaccano la Regione

“Due mesi di silenzio”, i precari della ricostruzione post-sisma attaccano la Regione

CAMPOBASSO. Due mesi di silenzio. Il ‘Gruppo precari sisma 2002’ torna a protestare perché della questione dei lavoratori della Protezione civile assunti con il cosiddetto ‘concorsone’ non si parla più. Neanche in Consiglio regionale. Mentre, sostengono gli ex lavoratori dell’Agenzia, il Governo Frattura, “in nome della razionalizzazione e del risparmio”, ha messo nel dimenticatoio questa e alte questioni di scottante attualità, dalla Gam, all’Ittierre, dallo Zuccherificio alla vertenza Esattorie.

“Peccato però che chi doveva dare l’esempio di razionalizzazione e risparmio non ha rinunciato a un euro – hanno evidenziato i precari – mentre è stata mandata a casa gente con decine di anni di servizio, la maggior parte con più di 45-50 anni, ormai fuori da qualsiasi agevolazione per rientrare nel mondo del lavoro. Un mondo, dove i giovani laureati non trovano posto, figuriamoci i padri di famiglia over 50″.

Da qui il nuovo appello lanciato al governatore Frattura e al consigliere delegato Salvatore Ciocca Ciocca, a riproporre le soluzioni adottate nelle altre regioni colpite dal terremoto per il ricollocamento del personale. “Magari una ‘genialata’ come quella dell’Agenzia di Ricostruzione post-sisma dove lavoravamo noi – concludono – che a quanto dicono, funziona benissimo anche senza dipendenti, controlli e controllori. ‘Fortunato’ il direttore che, guarda caso, ha un contratto per due anni, altrimenti si poteva fare a meno anche di lui”.

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