CAMPOBASS0 2
ISERNIA 0

CAMPOBASSO: Capuano, Corbo, Raho (76′ Lenoci), Lucchese (56′ Grazioso), Ferrani, Gattari, Rinaldi, Lanzillotta, Aquino (60′ Todino), Alessandro, Gabrielloni. A DISP. Grillo, Progna, Ferrarese, Scimò, Bontà, Tascini. ALL. Favo.

ISERNIA: Maggi, Mancino, Tuccia, Simonetti, Sabatino, Fontana, Saltarin (70′ Evangelista), Capezzuto (79′ Giraldi), Evacuo (90′ Di Gregorio), Panico, Santoro. A DISP. Longo, Ruggieri, Cirillo, La Torre, Cifelli, Marano. ALL. Gioffrè

ARBITRO: Pashuku di Albano Laziale
Assistenti: Carbonari di Roma 1 e Delle Fontane di Ciampino

RETI: 50′, 80′ Alessandro

AMMONITI: Giraldi, Panico, Lanzillotta

ANGOLI: 2-4

RECUPERO: 1pt, 4st

CAMPOBASSO. Un pianto greco! Una gara al limite fra il patetico e il vergognoso. Il Campobasso al trotto trionfale liquida col più classico dei risultati un’Isernia leziosa, senza testa, senza cuore, senza gioco, senz’anima, senza niente! L’avversario si è dimostrato diplomatico e rispettoso contro una squadra sicuramente più modesta, anche considerando la classifica che oramai era matematicamente acquisita nella terza posizione, ma l’Isernia, obbligata quantomeno a fare punti, invece di approfittarne e farne tesoro…. Già, inutile parlarne dopo la premessa su fatta!
Veniamo alla gara.

Gioffrè si affida al 4-4-2 ma decide di rinunciare a Ruggieri perché diffidato e Giraldi, dunque a quel po’ di esperienza che comunque serviva in una gara importante come questa. Tra i pali Maggi, in difesa Tuccia, Sabatino, Fontana e Mancino, in mediana Santoro, Capezzuto, Simonetti e Saltarin. In attacco Panico ed Evacuo. Favo risponde con il 4-3-3 rinunciando a Todino e schiera il tridente composto da Alessandro-Aquino-Gabrielloni.

PRIMO TEMPO

La prima frazione di gioco offre pochi spunti. Il primo tiro in porta arriva dopo otto minuti. A ridestare il pubblico e il sussulto dei padroni di casa:
14′ sugli sviluppi di una punizione battuta da Lanzillotta, Alessandro tenta l’incornata vincente, ma Maggi in tuffo respinge.
36′ l’Isernia letteralmente impalpabile e senza idee si fa vedere con Evacuo servito da Santoro ma la palla è fuori bersaglio.
Si chiude la prima frazione di gioco a reti inviolate e con i padroni di casa sostanzialmente sciolti e rilassati a gestire la gara, al cospetto di un’Isernia costretta a fare risultato ma assolutamente incapace di “intendere e volere”.

SECONDO TEMPO

Non ci sono cambi nella ripresa, ma il Campobasso cambia leggermente marcia come logico che sia.

VANTAGGIO ROSSOBLU. 50′ I rossoblu sfruttano una ripartenza e passano in vantaggio. Buco difensivo ospite, Rinaldi si invola sulla sinistra, cross per Alessandro che libera il lob di fino che supera Maggi: 1-0, un tiro imparabile in rete.
Al 59′ Episodio da moviola, Santoro che atterra in area Alessandro abile nel disfarsi dell’avversario sulla linea di fondo, calcio di rigore ma non la pensa così il direttore di gara che dice di proseguire fra le proteste del pubblico di casa!
Pressing rossoblu, Isernia letteralmente alle corde e costretta a parare i colpi.
Al 64′ per Gabrielloni stessa sorte del compagno Todino, anche qui Maggi è abile nell’anticipare, così come 2 minuti più tardi è la volta di Rinaldi il cui destro è intercettato dall’estremo difensore pentro.
E’ un assedio dei lupi con l’Isernia letteralmente annichilita e amorfa.
Al 69′ Todino si beve due avversari, prova a concludere, Maggi si salva con i piedi. E’ solo il preludio al raddoppio che avviene sugli sviluppi di un corner, Alessandro nel bel mezzo di una mischa in area riesce a trovare la deviazione vincente e sigla la sua personale doppietta: 2-0 e Isernia al tappeto! La gara scorre senza particolari sussulti, eccezion fatta per una sortita offensiva di Santoro che dalla distanza colpisce scheggiando il palo.
Dopo 4 minuti di recupero il direttore di gara pone fine a una stagione a dir poco patetica, ridicola e vergognosa sotto ogni punto di vista per l’Isernia Fc. Ci sentiamo di affermarlo perché una società che (a quanto sembra) ha onorato tutti gli impegni economici nei confronti dei calciatori già da un po’ a scanso di alibi di sorta, ha visto i suoi giocatori incapaci di reagire, di giocare e giocarsi una salvezza che l’Isernia ha buttato a mare contro nessuno se non contro se stessa. Per il Campobasso invece onori e un applauso virtuale per come ha risollevato le sue sorti con grande umiltà e rispetto di tutti, per la serie: “La processione si vede quando rientra, non quando esce…”. Per l’Isernia invece non ci sono più parole per descrivere lo spettacolo deprimente a cui i tifosi e fìgli sportivi hanno dovuto assistere in questo girone di ritorno (in particolare negli ultimi 15 giorni), dopo che qualche speranza si era accesa e forse oggi a Campobasso bastava un niente per ritenersi salvi matematicamente. Tutto inutile, come inutili crediamo siano i playout, andando a guardare lo score dei 9 goal che l’onesto Monticelli ha rifilato all’Isernia fra andata e ritorno in campionato: figuriamoci nella gara playout…!? Ma sì, certo i playout sono una lotteria, peccato che si giochi in gara unica sul campo della miglior classificata (Monticelli) e che a quest’ultima spetta il vantaggio di 2 risultati su 3, mentre all’Isernia spetterà solo vincere.

LE PAGELLE

Maggi 6,5. Migliore in campo in assoluto, nonostante il passivo. Sventa almeno 2 chiare occasioni ma sulle altre non poteva far miracoli. Crediamo sia una sicurezza e un punto fermo per la squadra che si prepara all’ultima gara con la certezza di aver ritrovato il suo portiere titolare di inizio stagione.
Mancino 4. Irriconoscibile, i maggiori pericoli nascono dalle sue parti. Sembra contagiato dalla abulìa che ha infestato i suoi compagni.
Tuccia 4. Non lo vedevamo da tempo titolare, ma a conti fatti la differenza non è che si sia vista rispetto alle scelte ultime di Gioffrè. Il Campobasso svolazza libero come una farfalla anche dalle sue parti.
Simonetti 3. Continuiamo a credere che quest’annata per lui sia funesta e una strada senza ritorno. Non pressa, non imposta e non riorganizza il reparto dove il Campobasso passeggia con agio e scioltezza. Ombra!
Sabatino 3. Letteralmente fra le nuvole, gli attaccanti rossoblu non lo vedono neanche, e nei disimpegni colpisce alla “Dio non peggio”. L’assenza di Ruggieri forse ha avuto il suo peso.
Fontana 3. Da difensore centrale cerca di fare quel che può, ma spesso si sgancia senza criterio e il tridente rossoblu fa il bello e cattivo tempo.
Saltarin 3. Corre si affanna ma alla fine annaspa solamente, senza concludere un bel niente. Dispiace perché il potenziale c’è, Gioffrè è costretto a sostituirlo. (70′ Evangelista 4. Sostituisce il compagno ma il ritmo non cambia in termini di rendimento, e anche se mostra forza di volontà, per un attaccante questo non basta).
Capezzuto 4. Chi l’ha visto? Sembra il titolo di una trasmissione televisiva e invece purtroppo lo usiamo per sdrammatizzare una prestazione grigia in mezzo al campo, dispiace ma è la cruda realtà.(79′ Giraldi sv).
Evacuo 2. Prestazione su cui preferiamo non esprimerci per rispetto della dignità personale. Su una cosa non si può transigere, la rissa che accende nel finale senza motivo e senza esserne coinvolto, per poco non fa scoppiare un “caso diplomatico” fra due società in ottimi rapporti. Prima di provare ad essere calciatori bisogna iniziare ad essere uomini dentro e fuori dal campo! (90′ Di Gregorio sv).
Panico 3. Gara senza un tiro in porta, è la cruda realtà. Non avere una spalla adeguata al suo fianco non può essere un alibi all’infinito, perché qualche spazio si è pure aperto nell’arco dei 90′. Ormai è nel bel mezzo di una crisi di identità e questo non fa che peggiorare moralmente anche la squadra. Disperso!
Santoro 4. Da quarto laterale non rende come ci si aspetterebbe e a poco serve la conclusione che scheggia il palo (unica dell’Isernia) se poi manca tutto il resto. Amorfo!
Gioffrè 5. Gli va tutto storto ma un po’ se la va pure a cercare. Perché rinunciare a Ruggieri anche se diffidato e a Giraldi dal primo minuto? Non si può ragionare già con la testa ai playout benchè fossero cosa certa. Per una squadra così fragile l’esperienza è un perno fondamentale a prescindere. E rinunciarvi può essere molto rovinoso. Per il resto inutile sparare sulla Croce Rossa, quando hai una squadra che sembra defunta nella testa e nell’animo e che nemmeno dieci colpi di un defibrillatore la rianimerebbero!

DOPO GARA
A fine gara il primo a entrare in sala stampa è il tecnico dei rossoblu Favo che dichiara: “E’ stata una gara soddisfacente per noi dove abbiamo messo in pratica quel che avevamo preparato in settimana. Il confronto era impegnativo comunque lo si vada a vedere poiché loro avevano bisogno necessario di punti e comunque si trattava di un derby. A fine gara sono andato sotto la “Nord” – dice Favo – a salutare i tifosi poiché si tratta della fine della regoular season ed era un atto dovuto verso una tifoseria e una città che ha avuto passione e anche tanta pazienza in questa stagione. Sulla gara non è che si abbia molto da dire e men che mai da dire ho sulla prestazione dei miei ragazzi, perché alla lunga sono venuti fuori i valori della mia squadra, che ora preparerà i playoff sperando di onorare il campo e poi chissà, dare un occhio alla logica di un ripescaggio, che non penso sia una ipotesi impossibile”.

A seguire Favo è il tecnico biancoceleste Carmelo Gioffrè che si concede ai giornalisti con animo dimesso: “Una sconfitta che comunque brucia, ma che con un avversario così ci poteva stare. Noi non siamo stati capaci di mettere in pratica quel che avevamo preparato in settimana e abbiamo preso gol su 2 ripartenze abbastanza rimediabili. Soliti limiti a centrocampo e irrimediabilmente in difesa – ammette Gioffrè – un vero peccato perché alla fine il nostro destino sono i playout: 120 minuti dove noi abbiamo un solo risultato su 3 e per giunta sul loro campo, personalmente sono abituato ad accettare le sfide e come lo scorso anno a Isola Liri anche stavolta il destino mi ha dato i playout in una situazione analoga e noi ce l’andremo a giocare, mettendo in campo tutto quel che abbiamo”. Queste le parole del mister dell’Isernia che ora avrà a disposizione 15 giorni per preparare al meglio in gara unica la trasferta forse più importante della stagione e fra quelle più determinanti della sua storia calcistica.

 

In basso, alcuni scatti dell’incontro a cura di Pino Manocchio.