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Migranti, CasaPound Isernia replica a Coia: “Noi per la solidarietà, ma prima agli italiani”

ISERNIA. Un lavoro per i migranti: è ormai scontro a Isernia sulla possibilità, nata da un accordo tra Provincia e Prefettura, di impiegare gli ospiti dei centri di accoglienza per gli interventi di manutenzione stradale. Un botta e risposta in atto da giorni, tra favorevoli e contrari. E sulla vicenda interviene ancora una volta CasaPound Italia, per replicare alle dichiarazioni del vertice dell’ente di via Berta Lorenzo Coia. “L’accusa mossaci da Coia di essere privi di spirito solidale non può che farci sorridere, per tanto è lontana dalla realtà dei fatti –  afferma Agostino Di Giacomo, responsabile isernino CasaPound -.Il nostro movimento – prosegue Di Giacomo – è attivo in iniziative di solidarietà su tutto il territorio nazionale, Isernia compresa, cosa ben nota a tutti gli isernini e che ci sembra strano sia sfuggita al presidente della Provincia, dato che la nostra sede, dove con cadenza settimanale si svolge la distribuzione gratuita di generi alimentari e vestiario destinata ai cittadini italiani bisognosi, è sita di fronte al palazzo della Provincia”.

“Questo attacco pretestuoso ed infondato – continua il responsabile isernino Cpi – non riesce tuttavia mascherare lo stato delle cose, evidente agli occhi dei tantissimi cittadini che sui social network hanno commentato positivamente il nostro comunicato: risorse pubbliche sempre più ingenti, comprese quelle destinate dalla Regione alla copertura amministrativa degli immigrati impiegati nella manutenzione delle strade, sono sottratte ai cittadini e destinate all’accoglienza sul nostro suolo di clandestini privi di titoli per risiedervi. La stessa Unione Europea che impone allo stato centrale ed alle amministrazioni locali le ristrettezze economiche che impediscono ad esempio la riassunzione dei cantonieri licenziati, finanzia con i soldi dei contribuenti un enorme business dell’accoglienza, gestito dai pochi privati. Una politica che voglia essere davvero vicina ai cittadini italiani, i quali hanno il sacrosanto diritto di vedere tutelati per primi i propri diritti nella loro nazione, ha il dovere denunciare e combattere questo stato delle cose, e non sostenerlo. Pertanto, ci opponiamo strenuamente al progetto di impiego degli immigrati per mansioni lavorative nel settore pubblico che spettano di diritto agli italiani, promosso da una figura istituzionale non eletta direttamente dai cittadini ed il cui mandano ci auguriamo possa terminare al più presto a seguito del mutamento della maggioranza in consiglio provinciale”.

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