Categories: CULTURA & SPETTACOLI

‘L’arte della vittoria’. Autobiografia del fondatore della Nike

Il libro di Phil Knight è un invito a credere nella forza delle proprie idee non accontentandosi di un lavoro qualsiasi e neppure di una carriera. Bisogna cercare una vocazione


“Soldi? Forse. Una moglie? Dei figli? Una casa? Certo, se avessi avuto fortuna. Erano questi gli obiettivi ai quali mi era stato insegnato ad aspirare, e una parte di me era a quello che aspirava, istintivamente. Ma nel profondo cercavo qualcos’altro, qualcosa di più. Avevo la penosa sensazione che il nostro tempo fosse breve, più breve di quanto pensassimo, breve come una corsa mattutina, e volevo che il mio avesse un senso. E uno scopo. Che fosse creativo. E importante. Ma soprattutto…diverso.”
L’autobiografia di Phil Knight, fondatore della Nike, è un libro da tenere vicino in ogni momento, quasi da portarsi dietro perché emana un potere speciale, inneggia alla vita, alla creatività, a credere nelle idee, anche non convenzionali. Sfogliando le pagine di questo libro, c’è da scoprire che dietro alla nascita di una delle aziende più grandi e importanti del mondo – NIKE – che ha sponsorizzato tra i tanti Steve Prefontaine, Tiger Woods, Pete Sampras e Andre Agassi, Michael Jordan e Kobe Bryant – c’è molto di più di una semplice idea. C’è la volontà, la determinazione, la voglia di raggiungere degli obiettivi. Che siano considerati socialmente accettati o folli non cambia. Credere in sé stessi è l’ingrediente principale, poi tutto il resto.

Alla fine del libro, l’autore Knight esprime i suoi pensieri più personali e intimi, spiegando cosa lo ha spinto a scrivere questo volume.
“Vorrei condividere la mia esperienza, con tutti i suoi alti e bassi, in modo che i giovani che stanno vivendo le stesse prove e le stesse odissee possano sentirsi ispirati o confortati. O messi in guardia. Forse qualche giovane imprenditore, o magari un atleta, un pittore o uno scrittore, potrebbe esserne stimolato a tenere duro. Perché è sempre la stessa motivazione. Lo stesso sogno. Sarebbe bello aiutarli a evitare il classico scoraggiamento. Direi loro di fermarsi un istante, di pensare bene e a lungo a come vogliono spendere il loro tempo, e con chi vorrebbero trascorrerlo nei successivi quarant’anni. Direi a quelli che non hanno ancora trent’anni di non accontentarsi di un lavoro, una professione, e neppure di una carriera. Di cercare una vocazione. Anche se non sanno cosa significa, la devono cercare. Seguendo la propria vocazione, la fatica sarà più facile da sopportare, le delusioni fungeranno da carburante, e proveranno soddisfazioni mai provate prima.”
Buona lettura!

Pasquale

Recent Posts

Festeggiamenti per il Campobasso in serie C, incidente in zona stadio. Controlli serrati per l’ultima di campionato

Il chiarimento della Questura, che sta organizzando, come ha fatto ieri, servizi di ordine pubblico…

10 ore ago

Venafro, successo per il concerto del Kardis Duo (FOTO)

Organizzato dall'associazione culturale Armonia alla Dimora del Prete di Belmonte Ieri 28 Aprile 2024, nella…

11 ore ago

Cancellata la scritta della vergogna: sparisce l’omaggio a Kappler

Oggi la rimozione, dopo che cittadini e associazioni avevano chiesto di far sparire la frase…

12 ore ago

Beve detersivo al posto del vino al ristorante: donna in gravi condizioni

La Polizia ha disposto il sequestro del locale. Indagata la titolare per lesioni colpose MILANO.…

13 ore ago

Assunzioni in Molise e al Sud più convenienti: bonus del 100% dei contributi

Il provvedimento, contenuto nel decreto Coesione, riguarda chi contrattualizza giovani, donne e nella Zes per…

13 ore ago

Calcio molisano, Lancellotta: “Grande forza sociale dello sport”

L'onorevole e delegata provinciale Coni esprime i suoi complimenti e apprezzamenti per i traguardi raggiunti…

13 ore ago