Scopelliti a Campobasso: “Vogliamo costruire la nuova Casa della destra”

L’ex governatore della Calabria, fondatore insieme a Gianni Alemanno di Azione nazionale, ha lanciato dal Molise il programma della nuova aggregazione che sta per nascere. Obiettivo, offrire un’alternativa politica e di governo agli elettori che non vanno a votare

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CAMPOBASSO. Ricostruire la destra italiana e creare un’alternativa, lanciando un segnale agli elettori, quelli che disertano le urne perché non si riconoscono nei partiti oggi presenti nel panorama politico nazionale.

Questo il messaggio lanciato da Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria ed ex governatore della Calabria, presidente di Azione nazionale, il partito che ha fondato insieme a Gianni Alemanno e Roberto Menia, a Campobasso per partecipare all’assemblea regionale Azione nazionale-La Destra. Incontro organizzato dal portavoce regionale di Azione nazionale Carlo Perrella e dal segretario regionale de La Destra Giovancarmine Mancini. Presenti, oltre ai vertici nazionali dei due partiti, anche numerosi amministratori e simpatizzanti. Assente invece, per sopravvenuti impegni, il leader nazionale de La Destra Francesco Storace.

Appuntamento, quello di Campobasso, che segue e precede altre assemblee in corso da un capo all’altro dell’Italia, in vista della convention nazionale che si svolgerà tra due settimane a Roma, nella quale nascerà un nuovo soggetto politico. “Il nome ancora non c’è – ha chiarito Scopelliti – quello che è certo è che vogliamo lavorare per costruire la nuova ‘Casa della destra’, dopo la grande esperienza di Alleanza nazionale. Noi ci rivolgiamo a quegli elettori, almeno il 30%, che non si identificano in nessuna posizione politica e che per questo non vanno neanche a votare. Puntiamo a creare una grande aggregazione – ha aggiunto – non un partito del 4-5%, che non serve con una legge elettorale proporzionale”.

L’idea è quella di dar vita a un ‘Polo di destra’, che guarda alla Lega di Salvini, a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e alla nuova Direzione Italia di Raffaele Fitto. Il riferimento politico è chiaro. “Non siamo per le grandi coalizioni che non producono nulla – ha rimarcato in proposito Scopelliti – noi vogliamo essere alternativi e candidarci a governare il Paese, superando anche alcuni errori del passato”.

Quindi le prime idee del programma: dare risposte a un Paese che soffre, per la crisi economica che ancora morde, e a un Mezzogiorno che ha ripreso a spopolarsi. Rivedere i rapporti con l’Europa, “che così com’è non ci piace, ma senza scavalcare la Lega e dire che vogliamo uscire dall’euro, una grande sciocchezza”. Pensare a politiche per l’occupazione e per l’ambiente. Sostenere il maggioritario, “dove c’è chi perde e c’è chi vince e governa”.

Duro il giudizio sull’ex premier Matteo Renzi. “Un quarantenne di sinistra – ha detto ancora l’ex governatore della Calabria – doveva lavorare per fare gli interessi dei più deboli, non delle banche e dei gruppi di potere”. E duro anche il giudizio su Virginia Raggi, il sindaco di Roma ora nella bufera per la storia delle polizze vita a lei intestate da Salvatore Romeo, ex capo della sua segreteria politica. “Con questa vicenda il mondo grillino ha dimostrato di saper solo urlare e denunciare gli altri, ma di non essere all’altezza delle sfide di governo. La politica è servizio, ma non si improvvisa”.

Scopelliti ha concluso con un parallelo tra il Molise e la sua Calabria. “Abbiamo tanti problemi in comune – ha chiuso il suo intervento – ma le vostre strade sono anche più malmesse sulle nostre. E dire che la viabilità è essenziale per lo sviluppo di un territorio”.

Carmen Sepede