Il presidente dell’ente camerale in città per fare il punto sul futuro della struttura di corso Risorgimento: “Edificio troppo grande, non a norma e bisognoso di una ristrutturazione”
di Deborah Di Vincenzo
ISERNIA. Spostare a Isernia la sede centrale della Camera di Commercio? Una scelta possibile per il presidente dell’ente camerale Paolo Spina, oggi in città per partecipare all’incontro, voluto dall’amministrazione comunale, per fare il punto sul futuro della struttura di corso Risorgimento. “Assolutamente possibile – ha detto -. Se ci fossero anche degli ambienti, in Comune o in una sede degna e prestigiosa. Ma noi abbiamo bisogno di 150 metri quadri, non di 1200. Il problema è sostenere costi di gestione per un immobile di 1200 metri quadri non a norma”. E una sede da 150 mq sarebbe sufficiente, secondo quanto previsto dalla legge, per ospitare al massimo otto dipendenti. Questo, in sostanza, potrebbe voler dire che gli altri in servizio, circa una dozzina, verrebbero trasferiti a Campobasso.
Restano poi le problematiche legate alla razionalizzazione. “Ci sono soluzioni – ha aggiunto Spina – che, oltre che condivise costituiscono anche degli obiettivi fattibili. Anche con una sede più prestigiosa, ma non certo di 1200 metri quadrati come l’attuale struttura di Isernia, assolutamente spropositata in relazione al numero dei dipendenti”. Si tratta di un edificio non a norma che avrebbe bisogno di essere ristrutturato. “Ma – ha precisato il presidente – occorrono i fondi per la ristrutturazione. Una sede che manca di un ascensore, che non ha l’accesso per i disabili, che non è a norma e non ce la possiamo permettere, perché le responsabilità sono nostre”.
Presente all’incontro in Municipio anche l’ex governatore Michele Iorio. “La Camera di commercio deve rimanere dov’è – ha esordito -. Deve essere supportata da ulteriori iniziative e di questo abbiamo parlato in Consiglio regionale in sede di un dibattito che ha visto impegnato il governo regionale in questa direzione. A mio avviso il problema non va proprio sollevato, perché Isernia subirebbe un’altra aggressione alla sua autonomia provinciale. Siamo già stati la prima regione che ha unificato le due Camcom. Tutte le chiacchiere relative ai costi non sono, secondo me, supportate da fatti reali, nel momento in cui la regione, come ha detto, vuole supportare l’ente con tante iniziative”.
Infine, per l’assessore comunale Pietro Paolo Di Perna, sarebbe auspicabile far rimanere la sede in corso Risorgimento, magari potenziandola. “Se necessario- ha detto – si potrebbero unire anche degli uffici di altre funzioni pubbliche in modo tale da mantenere e conservare questi servizi. La vendita dei locali penso debba essere l’ultima necessità e faremo di tutto per salvaguardare la situazione”.
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