Le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato: dovrà essere il Consiglio regionale a occuparsi del riassetto sanitario
ROMA. Dovrà essere il Consiglio regionale a legiferare in materia di riorganizzazione ospedaliera dei nosocomi di Venafro e Larino. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza di ieri, n. 832/2017, con cui sono stati respinti gli appelli proposti dalla Regione Molise e altri avverso le sentenze del Tar n. 295, 296 e 297 del 2015, relative agli atti con cui si era disposto un drastico riassetto del Ss. Rosario e del Vietri.
Leggendo le motivazioni della sentenza dei giudici di Palazzo Spada, infatti, si evince la conferma, come sancito dal Tar Molise, che il commissario ad acta Paolo Frattura non aveva il potere e la competenza di disporre la riorganizzazione dei due ospedali, essendo tale competenza propria del Consiglio regionale, che nel 2008 aveva legiferato in materia.
Ciò vuol dire, come spiegato dall’avvocato dei comitati in difesa degli ospedali, Alfredo Ricci, che il Consiglio regionale – che nei mesi scorsi aveva abrogato la disposizione della legge regionale n. 34/2008 che garantiva il SS. Rosario e il Vietri – “può, se vuole, ripristinare lo status quo ante, salvaguardando l’integrità e l’esistenza del Ss. Rosario e del Vietri e, quindi, il diritto alla salute dei cittadini”.
Molto significativo anche un altro aspetto, delle motivazioni. Il Consiglio di Stato ha infatti sancito la legittimazione attiva dei comitati, come associazioni rappresentative dei cittadini, a impugnare gli atti relativi alla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, accogliendo in pieno la linea difensiva dell’avvocato Ricci. Circostanza, questa, che si evince anche dagli argomenti usati dal collegio giudicante per rigettare il motivo di appello proposto sul punto dalla Regione. Un “giusto riconoscimento” secondo il legale, anche dal punto di vista processuale, dell’impegno pluriennale dei comitati SS. Rosario e Frentano.
La sentenza sarà oggetto di discussione anche nel nuovo giudizio – instaurato dal Comitato civico frentano dinanzi al Tar Molise con ricorso avverso l’ultimo Piano operativo di fine 2016 – fissato il prossimo 27 aprile per la trattazione nel merito.
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