Ecco la scheda sanitaria con i consigli pratici per i genitori. In collaborazione con farmacia San Lazzaro del dottor Mario Angiuli
Parte I
Cosa significa allergia?
Con il termine allergia o atopia si intende una reazione abnorme del sistema immunitario verso sostanze comunemente innocue per l’organismo. Ogni contatto successivo con quella sostanza, chiamata allergene, scatena una reazione infiammatoria che può coinvolgere le vie aeree e causare: rinite, laringite e asma.
Gli allergeni sono normalmente presenti nell’ambiente in cui viviamo e possono essere introdotti nell’organismo attraverso: la respirazione (allergeni inalanti presenti nell’aria); l’ingestione (allergeni alimentari e farmaci); la via iniettiva (farmaci, insetti).
Gli allergeni inalanti, cioè introdotti attraverso le vie respiratorie, sono suddivisi in base alla continuità di esposizione in: allergeni inalanti stagionali (pollini e alcuni tipi di muffe); allergeni inalanti perenni (acari, altri tipi di muffe, derivati epidermici di animali, scarafaggi).
Quali sono gli allergeni inalanti stagionali?
POLLINI. Rappresentano percentualmente la maggior parte delle cause di allergia ad inalanti e sono: graminacee (famiglia erbacea più diffusa, sia nei campi coltivati che incolti. La fioritura è a maggio e giugno; urticacee (producono pollini da aprile a maggio. Nel sud Italia la fioritura è perenne); composite (assenzio, margherita, girasole, camomilla. Fioriscono nel periodo estivo-autunnale. A questa famiglia appartiene l’ambrosia, presente nella parte settentrionale dell’Italia); betullacee (betulla e ontano. Presenti nelle zone settentrionali ad alta quota, fioriscono da febbraio a maggio); oleacee (olivo, frassino, ligustro. Maggiormente responsabili di allergia nell’area Mediterranea); parietaria (detta anche erba muraiola o vetriola, che cresce nei luoghi incolti, sui muri e vicino ai ruderi. Non cresce sopra i 900-1000 metri).
Quali sono gli allergeni inalanti perenni?
ACARI. I più importanti sono il Dermatophagoides pteronyssinus e il Dermatophagoides farinae. Il loro habitat naturale è la polvere domestica, in particolare i letti (materassi e cuscini), i divani, i tappeti, le tappezzerie in stoffa ecc. Per il loro sviluppo necessitano di temperature comprese tra i 15 e i 30 gradi, per tale motivo raggiungono il loro massimo sviluppo nel periodo primaverile e autunnale.
MICOFITI. Noti come muffe, rappresentano una fonte allergica in alcune zone climatiche (soprattutto quelle più umide e nell’Italia del Nord) e in certi ambiti lavorativi (industrie alimentari, caseifici, vivai ecc.). Si distinguono in: micofiti atmosferici, coinvolti nel processo di decomposizione di vegetali (tra questi allergeni vi è l’Alternaria, responsabile di attacchi d’asma di età pediatrica), e micofiti domestici, che si sviluppano in ambienti umidi e poco ventilati (presenti tutto l’anno sono l’Aspergillus e il Penicillium).
ALLERGENI ANIMALI. Pelo di cane, pelo di gatto, scarafaggi.
ALLERGENI ALIMENTARI. Latte, uova, pesce.
FARMACI ALLERGIZZANTI. Tra i farmaci quello che più frequentemente causa allergia è l’acido acetilsalicilico (aspirina, ecc.).
L’allergene come provoca le malattie respiratorie?
Quando un allergene viene introdotto nell’organismo di un soggetto geneticamente predisposto si lega ad anticorpi specifici, denominati lgE, presenti sulla superficie di alcune cellule (mastociti); tale legame provoca una serie di eventi che portano alla liberazione di sostanze infiammatorie (dette mediatori chimici) che, a seconda della sede in cui vengono rilasciate, determinano diversi sintomi che interessano, rispettivamente, naso, laringe e bronchi: starnutazione, scolo nasale, ostruzione (Rinite); stridore (Edema laringeo anafilattico); affanno, tosse, sibili (Asma).
Evoluzione della malattia allergica respiratoria nel bambino: atopia, rinite, asma.
Storia familiare positiva per asma; dermatite atopica (1 su 20 bambini affetti da dermatite atopica svilupperà asma); test cutanei positivi all’uovo; sensibilizzazione ad allergeni inalanti nel primo anno di vita; sesso maschile.
Si può prevenire l’asma nel soggetto atopico?
Nei bambini atopici è possibile contrastare e/o ritardare l’evoluzione della marcia allergica con dei programmi di prevenzione.
(continua)
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