L’importante riconoscimento ottenuto dal ministero consentirà al capoluogo pentro di ottenere fondi necessari per promuovere iniziative incentrate sulla riscoperta e la valorizzazione della lettura


ISERNIA. Un titolo importante, certo. Ma avere ottenuto il riconoscimento di ‘Città che legge’ consentirà a Isernia di poter rilanciare la cultura attraverso la valorizzazione della lettura. E lo farà attraverso l’accesso a finanziamenti che permetteranno di mettere in campo gli strumenti necessari alla crescita culturale del capoluogo pentro.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo San Francesco nel corso di una conferenza stampa. Presenti all’incontro con i giornalisti il sindaco Giacomo d’Apollonio, insieme all’assessore alla Cultura Eugenio Kniahynicki e alla docente e scrittrice Marilena Ferrante.
“Lo scorso mese di gennaio – ha ricordato il sindaco –, rispondendo ad un avviso del MiBac, il Comune di Isernia ha inoltrato la domanda per ottenere la qualifica di ‘Città che legge’, fornendo i dati comunali relativi ai servizi di lettura, al numero delle librerie e delle biblioteche, e agli eventi locali collegati all’editoria e al mondo della scuola. Nel contempo, quale rappresentante dell’ente, mi sono impegnato a sottoscrivere il ‘Patto per la Lettura’, finalizzato ad un’azione coordinata e collettiva orientata all’incremento degli indici di lettura nel nostro territorio”.

Quello ottenuto è di certo un riconoscimento importante. “Abbiamo partecipato al bando e siamo rientrate tra le città che possono fregiarsi di questo titolo – ha affermato l’assessore Kniahynicki -. Non sono state ammesse tutte. Siamo tanti: 370 Comuni in tutta Italia su oltre 500 domande presentate. E’ il segno che c’è un’attività culturale in fermento in città e questo ce lo ha riconosciuto direttamente il ministero, perché il bando era promosso dai beni culturali”. Ma, appunto, quello ottenuto non è solo un titolo. “Il 21 maggio ad esempio al salone del libro – ha aggiunto l’assessore alla Cultura – verrà presentato il primo bando rivolto alle città che sono riconosciute tra le città che leggono. Non parliamo di cifre importantissime. Il primo bando – ci dicevano in commissione cultura Anci a Roma – sarà di circa 100mila euro. Ovviamente ci candideremo, sperando di intercettare i fondi. Come capoluogo di provincia possiamo riuscire ad ottenere fino a 20mila euro. Che saranno indirizzati alla promozione della lettura. Quindi un progetto rivolto soprattutto ai più giovani per stimolare un’attività culturale che spesso, grazie alla digitalizzazione, hanno abbandonato”.

La scrittrice Marilena Ferrante ha illustrato i progetti messi in campo, ma anche quelli in cantiere, per rilanciare la lettura, partendo dalla scuola. Iniziative che consentiranno di mantenere i requisiti necessari per il mantenimento della qualifica ‘Città che legge’.