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No alla trasformazione dell’ospedale ‘Vietri’ in poliambulatorio, il Tar accoglie il ricorso

Contro la decisione presa dal governatore e commissario ad acta della sanità Paolo di Laura Frattura. Secondo i giudici del Tribunale amministrativo il perseguimento del Piano di rientro deve essere mirato al contenimento della spesa, ma garantendo i livelli essenziali di assistenza


CAMPOBASSO. Sanità, con la sentenza numero 250 del 2017 il Tar Molise ha dato nuovamente ragione al Comune di Larino, al Comitato Pro Vietri e ai cittadini che avevano impugnato gli atti del governatore del Molise e commissario ad acta per la sanità Paolo Di Laura Frattura. Motivo del ricorso la trasformazione del ‘Vietri’ di Larino da ospedale civile a poliambulatorio.

Il giudice amministrativo, fa sapere il Comune di Larino, ha ribadito che “le misure di riorganizzazione che il commissario ad acta è tenuto ad adottare nel perseguimento del Piano di rientro devono ispirarsi al contenimento della spesa, ma pur sempre nel rispetto della garanzia dei Livelli essenziali di assistenza”.

La decisione del Tar Molise si appoggia a quanto deciso dalla Corte Costituzione, nello stabilire che “nel difficile bilanciamento tra il principio dell’equilibrio finanziario e la tutela costituzionale dei diritti incomprimibili, debba darsi prevalenza a questi ultimi, statuendo che il rilievo costituzionale del diritto fondamentale, qual è quello alla salute, costituisce un limite invalicabile all’intervento discrezionale del legislatore, cosicché il nucleo di garanzie minime per renderlo effettivo dovrebbe essere assicurato al di là di ogni esigenza di bilancio”.

Si tratta, afferma la Corte, di limiti vincolanti per il legislatore e, pertanto, nel caso specifico dell’ospedale Vietri, a maggior ragione per il commissario Frattura. La riorganizzazione o la razionalizzazione che incidono sui diritti fondamentali “devono fondarsi su di un’istruttoria che, prendendo in considerazione tutte le circostanze del caso concreto, dimostri il contemporaneo raggiungimento di un efficientamento della spesa e della garanzia dei Lea”.

Dunque, secondo la sentenza 250 del 2017, la riorganizzazione sanitaria “avrebbe dovuto essere preceduta da un’istruttoria che ponesse in evidenza le specificità del territorio larinese, il grado di utilizzo delle strutture ospedaliere, la facilità di raggiungimento dei presidi vicini, la recettività delle strutture limitrofe, le ragioni della scelta dell’ospedale Vietri rispetto ad altre possibili strutture, i costi e l’incidenza specifica dei risparmi rispetto alle potenziali soluzioni alternative”.

In conclusione, commenta il Comune di Larino, il Tar Molise ha dichiarato l’annullamento dei provvedimenti del commissario ad acta, nella parte in cui determinano la trasformazione dell’ospedale Vietri in ospedale di comunità e, inoltre, che vengano meno per effetto della sentenza anche le misure organizzative concernenti il personale.

Soddisfazione per il pronunciamento ha espresso la Giunta comunale di Larino. “La terza sentenza favorevole – questo il commento – in quattro anni di mandato amministrativo, è fondata su principio giuridico insuperabile: l’illegittimità di un Piano di rientro teso solo al contenimento della spesa, senza garantire i livelli essenziali di assistenza. Il Tar Molise – hanno aggiunto gli amministratori frentani – ha dato ragione al Comune di Larino anche su un altro importante aspetto: la riorganizzazione sanitaria non è stata preceduta da nessuna seria valutazione delle caratteristiche del territorio larinese e del Basso Molise. Non tenendo conto della difficoltà nel raggiungere gli altri presidi ospedalieri, dalla loro capacità ricettiva (che, addirittura, è diminuita), del possibile aumento dei costi a carico del sistema sanitario regionale conseguente all’impennata della mobilità attiva dei residenti in Basso Molise verso le regioni limitrofe”.

Da qui l’appello al governatore Paolo di Laura Frattura, “a interrompere l’attuazione di una riforma sanitaria bocciata per la terza volta, a sedersi intorno ad un tavolo e tenere conto dei diritti fondamentali dei residenti nel Basso Molise”.

Carmen

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