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Centrosinistra unito alle Regionali, Frattura: “Possibile con percorso condiviso e senza personalismi”

UNITA’ DEL CENTROSINISTRA E RICANDIDATURA. Un percorso condiviso. Solo così, per Frattura, si può raggiungere l’unità del centrosinistra, che lui vede ancora possibile, nonostante la spaccatura con l’Ulivo 2.0.

“L’unità del centrosinistra, a guida Pd, si costruisce trovando la convergenza programmatica – ha detto – dopo aver fatto un’analisi del programma portato avanti in questi cinque anni e guardando alle cose che restano da fare per i prossimi cinque anni, magari rivedendo anche alcune cose. Se il Pd e la coalizione dovessero decidere di reinvestire sul sottoscritto bene, ma non pongo un’autocandidatura perché penso che la valutazione debbano farlo i cittadini. Sono convinto che i personalismi e i protagonismi si superano con gli strumenti della democrazia. Si deve cercare il percorso condiviso, se questo non si trova c’è la strada delle Primarie, alla quale mi sono sempre detto disponibile e che c’è ancora tempo di fare. In ultima analisi è il segretario del Pd che porta in assemblea la proposta, con il nome del candidato governatore. Ma alla fine sono convinto che il buonsenso prevarrà sui personalismi”.

Frattura non si è poi sottratto a commentare le dichiarazioni del senatore del Pd e promotore dell’Ulivo 2.0 Roberto Ruta, che si è detto disponibile a fare un passo indietro, a rinunciare alla propria candidatura alla Regione o al Parlamento, in nome dell’unità del centrosinistra. “Io non condivido queste iniziative personali o estemporanee – ha affermato – penso che la decisione sulla mia ricandidatura debba essere presa in maniera condivisa, chiedendo ai cittadini se vogliono che io la riproponga o faccia un passo indietro”.

LA DATA DELLE ELEZIONI. Regionali e Politiche insieme, il 4 marzo. Sull’Election Day Frattura ha espresso qualche dubbio. “Nel decreto del Governo – ha affermato – non si parla di Election Day. Tutto è legato alla nuova legge elettorale, che non è stata ancora valutata dal Governo e informatizzata. Stiamo verificando con il Ministero dell’Interno la possibilità di indire le elezioni in coincidenza con le Politiche del 4 marzo, ma qualora ci dovessero essere problemi di natura tecnica andranno inevitabilmente posticipate. Questo non avverrà tramite una negoziazione tra il sottoscritto e il Ministro Minniti, ma attraverso un passaggio in Consiglio regionale, auspicando la condivisione tra maggioranza e opposizione. Attualmente, a norma di legge, tocca al governatore indire le elezioni nel range temporale compreso tra sette giorni prima della scadenza della legislatura, il 24 febbraio 2018, e i sessanta giorni successivi”. 

LA POSIZIONE DI RIALZATI MOLISE. Frattura si è espresso in conferenza stampa anche sulla posizione di Rialzati Molise, che starebbe per abbandonare la coalizione del centrosinistra per passare nel centrodestra, come lascia intendere anche la nomina dell’europarlamentare Aldo Patriciello nel coordinamento regionale di Forza Italia. Un segnale, così come le parole pronunciate dal presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno, che ha detto “non andremo più con una sinistra che mal ci ha sopportato e che ha cercato di metterci all’angolo, considerandoci elementi di disturbo”.

“Rialzati Molise – queste le parole del governatore – è una lista civica che cinque anni fa ha inteso condividere una proposta alternativa a quella del centrodestra. Aldo Patriciello, che ha condiviso quella proposta del 2013, europarlamentare di Forza Italia era ed europarlamentare di Forza Italia è. Non mi pare che ci siano stati problemi in coalizione con Rialzati Molise, certo ascoltando le dichiarazioni del presidente del Consiglio un po’ sono rimasto destabilizzato. Vincenzo Cotugno ha espresso condivisione e apprezzamento per l’operato del Governo Frattura. Poi però ha detto di essersi sentito ghettizzato per una parte del centrosinistra che ha attaccato Rialzati Molise e ha detto in sostanza “io voglio condividere percorso con chi vuole stare con me”. Lui si meraviglia di questo, e che dovrei dire io se mi viene presentata una mozione di sfiducia e il capogruppo del Pd, il mio partito, mi vota la sfiducia e passa all’opposizione, insieme a un eletto nel listino e al primo eletto del Pd. Una cosa però voglio dirla. Cotugno in questa legislatura non ha avuto uno strapuntino, è stato delegato alla programmazione per la prima parte della legislatura e presidente del Consiglio per la seconda pare, eletto con 19 voti su 21, un consenso che non so quante volte si sia registrato in passato”.

 

 

 

 

 

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Pasquale

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