Spese pazze dei gruppi consiliari, assolto in Appello Francesco Di Falco

Per i giudici di secondo grado ‘il fatto non sussiste’. L’ex consigliere regionale fu tra i primi condannati dal tribunale di Campobasso nell’ambito dell’inchiesta della guardia di finanza ‘Happy end’, coordinata dal pm Nicola D’Angelo

CAMPOBASSO. Assolto in Appello l’ex consigliere regionale Francesco Di Falco. Condannato in primo grado a sette mesi di reclusione per il reato di truffa aggravata nei confronti della Regione, il noto politico assiste oggi al ribaltamento della sentenza di primo grado, “perché il fatto non sussiste”: questa la motivazione del collegio giudicante presieduto da Vincenzo Pupilella.

Di Falco, eletto tra le file della Margherita per poi passare nel Pdl, fu tra i primi ad essere condannato (a sette mesi con pena sospesa, ndr) dal tribunale di Campobasso, in relazione all’inchiesta della guardia di finanza, denominata ‘Happy end’, coordinata dal pm Nicola D’Angelo, sulle cosiddette ‘spese pazze’ dei consiglieri regionali, tra gli anni 2006 e 2011. Di Falco fu ‘incastrato’ per delle spese, del valore complessivo di 1.500 euro, effettuate nel 2009 per l’acquisto di due pneumatici, per il pagamento di un ristorante e il pernottamento in due alberghi capitolini; infine, per l’acquisto di un panettone e di bottiglie di spumante per i festeggiamenti di capodanno. Accuse ad oggi venute meno con la sentenza di assoluzione pronunciata in secondo grado di giudizio.

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