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Pienone per Facciolla e Rosato. L’assessore: “Sarò il sindaco di un intero territorio”

Il ‘padre’ della legge elettorale a Termoli per tirare la volata del candidato del Pd nel collegio uninominale di Campobasso per la Camera dei deputati


di Alessandro Corroppoli

TERMOLI. Puntuale come pochi, Ettore Rosato alle ore 11 varca la hall dell’Hotel Meridiano, dove ad attenderlo ci sono centinaia di persone giunte da tutto il basso Molise e con loro tutto lo stato maggiore del centrosinistra e del Partito democratico regionale, oltre che da Vittorino Facciolla, candidato di punta dei dem. Un bagno di folla che fa il paio con quello di alcune settimane addietro fatto da Luigi Di Maio, un seguito che “solo Vittorino – afferma ad alta voce una sua compaesana – poteva ottenere”.

L’arrivo in sala è scandito da applausi convinti e incoraggianti. “Questi giorni saranno parecchio impegnativi, perchè questa è una campagna elettorale particolare: dove lo scontro è tra un progetto, un’idea di società e un simbolo dietro al quale si nascondono candidati virtuali“. Chiaro riferimento al Movimento 5 Stelle e a Antonio Federico, il candidato più pericoloso alla corsa di Facciolla verso Montecitorio.  Una campagna elettorale, questa di Facciolla, fatta alla vecchia maniera ‘porta a porta’ come se in ballo ci fosse la poltrona da primo cittadino e non quella da deputato. “Io sono candidato nel collegio uninominale dove, in sostanza, si sceglie il sindaco del collegio. Una figura che meglio di altri può rappresentare il territorio”.

Un sindaco del territorio a Montecitorio con la “sua gente” a spingerlo a Roma:  Ururi, Portocannone, Campomarino, Guglionesi, Petacciato, Termoli. Territorio che  vuole farsi rappresentare e amministrare dall’assessore regionale. “I temi del territorio – queste le sue parole – dovranno essere spinti in maniera esaustiva, dovranno fare in modo di marcare la differenza tra la qualità dei candidati che sono in campo”, continua Facciolla.

Ettore Rosato, primo firmatario della legge elettorale – il Rosatellum – replica in maniera sarcastica ad Alessandro Di Battista che proprio ieri, sabato 17 febbraio, da Larino aveva definito la legge elettorale ‘letamaio’. “Di Battista si dimostra sempre più un uomo delle istituzioni – ha detto – loro non sono stati capaci di mantenere i patti che avevano sottoscritto con noi per una legge elettorale che li vedeva coinvolti. Oggi questa legge elettorale presenta una buona quota di maggioritario e consente agli elettori di scegliere i candidati migliori”.

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Pasquale

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