Ittierre, fallimento per le Officine tessili italiane

Lo ha dichiarato ieri il tribunale di Isernia su richiesta dell’avvocato Rita Formichelli, che aveva presentato istanza di fronte all’impossibilità di onorare i debiti. La Oti aveva fittato il ramo d’azienda di Ittierre spa nel settembre 2015

ISERNIA. Fallisce anche la Oti-Officine tessili italiane. Lo ha stabilito ieri la sezione fallimentare del tribunale di Isernia: una decisione che con ogni probabilità scaturisce, a cascata, dal precedente fallimento nel dicembre 2016 di Ikf, la investment company milanese specializzata nel risollevare aziende in difficoltà che aveva rilevato la Oti di Antonio Rosati e Antonio Bianchi, dando il via alla terza fase di (presunto) rilancio di Ittierre.

A presentare l’istanza di auto fallimento, l’avvocato del Foro di Isernia Rita Formichelli. Una scelta obbligata, di fronte ai debiti maturati in due anni da Oti nei confronti della Ittierre spa, pari a oltre 7 milioni di euro, e dei crediti maturati dai 39 lavoratori, tra impiegati e operai, dipendenti delle Officine tessili italiane.

Di fronte all’impossibilità di pagare, dunque, poco da fare. La Oti, che da Ittierre Spa aveva affittato il ramo d’azienda comprensivo di macchinari e forza lavoro nel settembre 2015, aveva cessato l’attività aziendale lo scorso 30 giugno 2017. Una volta scaduto il contratto di fitto di ramo aziendale, non aveva dato seguito all’acquisizione e aveva ‘retrocesso’ a Ittierre materiali e rapporti di lavoro. Azione, quest’ultima, ‘respinta’ dalla Spa, che ne aveva contestato la legittimità. Nello scontro tra procedure a restare nel limbo sono stati i 39 dipendenti Oti, rimasti da giugno a dicembre 2017 senza stipendio e senza accesso alla Naspi. Solo alla fine dell’anno scorso, infatti, i 39 ex dipendenti di Officine tessili italiane hanno ottenuto l’agognato licenziamento utile ad accedere all’indennità mensile di disoccupazione oppure a beneficiare di nuovi contratti di lavoro presso altre realtà produttive.

Ora, il fallimento ufficiale: con un altro pezzo del glorioso polo tessile di Pettoranello che, dopo Gtr, Ittierre e Ikf, finisce nel dimenticatoio.

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