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Giunta, due posti per Forza Italia: Toma alle prese con il rebus poltrone

Il presidente della Regione ha precisato di essere vicino ma di non appartenere al partito azzurro, primo della coalizione con tre consiglieri eletti. Non si esclude possa essere preso in considerazione il criterio della territorialità, che potrebbe dare chance a Roberto Di Baggio in rappresentanza della città di Isernia


CAMPOBASSO. A proclamazione avvenuta, torna più insistente la questione del totogiunta.

Con uno scenario in continua evoluzione, viste le esternazioni del neo governatore. Donato Toma, dichiaratosi da subito appartenente a Forza Italia, forse perché un po’ emozionato, negli ultimi giorni ha ‘aggiustato il tiro’. Nel senso che, durante la trasmissione ‘Moby Dick’, in onda su Telemolise la scorsa settimana, ha precisato di sentirsi vicino alla formazione azzurra, non già di farne parte. Lui, del resto, come è noto, è un tecnico prestato alla politica. La sua affermazione televisiva, pertanto, fa cambiare lo scenario sui possibili ingressi nell’esecutivo. In tal caso, per Forza Italia, che ha piazzato tre consiglieri, potrebbero esserci due poltrone e non solo una, come ipotizzato sin dai primi momenti post voto. Fi in Molise è il primo partito della coalizione: il temuto sorpasso della Lega non c’è stato, dunque gli azzurri richiederebbero, legittimamente, quanta più visibilità possibile.

Stando al criterio dei più votati, che pare possa essere seguito come orientamento generale, oltre a Nicola Cavaliere potrebbe guadagnarsi un ‘posto al sole’ Armandino D’Egidio, sindaco di San Polo Matese, già componente della segreteria dell’ex presidente Paolo Frattura. Ma volendo essere attento anche al cosiddetto principio della territorialità, Donato Toma potrebbe decidere di inserire in giunta il consigliere pentro Roberto Di Baggio.

L’assise di palazzo D’Aimmo, infatti, conta ben 8 consiglieri neo eletti della provincia di Isernia – oltre Di Baggio, Mena Calenda per la Lega, Vincenzo Cotugno per Orgoglio Molise, Quintino Pallante per Fratelli d’Italia, Andrea Di Lucente per i Popolari per l’Italia, Michele Iorio per ‘Iorio per il Molise’, Vittorio Nola e Andrea Greco per i Cinque Stelle – di cui 6 di maggioranza. Per la città di Isernia ci sono Iorio, Calenda e appunto Di Baggio. Ma l’ex governatore dovrà fare i conti con la sospensione dalla carica per effetto della legge Severino, dopo la condanna in appello per la vicenda Zuccheropoli, almeno fino all’eventuale assoluzione in Cassazione o al termine dei 18 mesi imposti dalla norma. Mentre Calenda si è piazzata alle spalle di un’altra donna, Aida Romagnuolo, che quasi certamente occuperà la casella destinata alla quota rosa, chiudendole la strada dell’esecutivo. Di Baggio, dunque, sarà anche terzo classificato: ma nel primo partito, che può ambire a due assessorati. O, se non altro, un assessore e un altro posto di peso: magari la presidenza del Consiglio, che pare il primo eletto Cavaliere non disdegni affatto.

Se entrassero due forzisti nell’esecutivo, si aprirebbero le porte di Palazzo D’Aimmo, con la sospensione da consiglieri, non solo per Massimiliano Scarabeo, ma anche per Nico Romagnuolo. Ma le altre tre poltrone a chi toccherebbero, visto che Toma ha ben sette liste che hanno centrato il quorum? Lega, Popolari e Orgoglio Molise hanno eletti due consiglieri, dunque per essi pari dignità: Vincenzo Niro, Cotugno e la Romagnuolo appaiono quasi blindati. Sempre che non prenda concretezza la notizia che vedrebbe Matteo Salvini ‘spingere’ per un riconoscimento in favore dell’esterno Luigi Mazzuto, coordinatore regionale del Carroccio. Ma allora – ferma restando la questione della donna in Giunta da risolvere – ci sarebbe qualcuno dei partiti che hanno eletto un solo esponente che resterebbe a bocca asciutta: Fratelli d’Italia con Quintino Pallante e l’Udc con Salvatore Micone potrebbero giocarsi il posto da sottosegretario, con il primo che sembra favorito. Solo ipotesi, naturalmente, tutte imperniate sul doppio scranno che spetterebbe a Forza Italia. Ancora nessuna conferma da parte del governatore, impegnato in quel che può essere considerato il primo rebus della legislatura.

Ma domani pomeriggio una riunione a tema è in agenda. Vedremo cosa accadrà.

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Alessandra

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