Categories: CRONACA

Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza fanno squadra contro le infitrazioni criminali in Molise

Presentato alla scuola Allievi Agenti di Campobasso il protocollo di legalità per la prevenzione delle attività illecite in collaborazione con i procuratori della Repubblica del territorio e i questori delle due province


CAMPOBASSO. Fare squadra per prevenire situazioni di pericolo valorizzando le caratteristiche migliori e specifiche di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza e attivando i Procuratori della Repubblica di Campobasso, Isernia e Larino per aprire eventualmente un’indagine. È il modus operandi del protocollo di legalità per la prevenzione e il contrasto di infiltrazioni criminali in Molise, firmato lo scorso 23 maggio e presentato nell’aula Magna della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato a Campobasso alla presenza del Procuratore Generale della Corte d’Appello di Campobasso, Guido Rispoli, del Procuratore della Repubblica di Campobasso, Nicola D’Angelo, dei Questori di Campobasso, Mario Caggegi, e di Isernia, Ruggiero Borzacchiello e dei Comandanti Provinciali delle altre Forze dell’Ordine.

“In Molise non vi è una presenza di sodalizi criminosi stabili – ha ricordato il procuratore Rispoli, riferendosi alla relazione della commissione parlamentare Antimafia del 27 aprile 2017 – tuttavia il territorio soffre la crisi economica e occorre prevenire eventuali situazioni di pericolo che possono inquinare il tessuto grazie al contribuito congiunto di ogni apparato dello Stato. La Polizia di Stato – ha spiegato – si occuperà di redigere una scheda informativa sui soggetti residenti nei capoluoghi di provincia verificando se siano titolari di autorizzazioni specifiche. I Carabinieri, presenti in maniera capillare sul territorio, produrranno una scheda informativa sui soggetti non residenti nei due capoluoghi e la Guardia di Finanza si occuperà di accertamenti di tipo economico e finanziario. Tutte le informative, anche con il contributo di segnalazioni dei cittadini che resteranno rigorosamente anonime – ha concluso Rispoli – saranno poi inoltrate al Procuratore della Repubblica di Campobasso, Larino o Isernia che deciderà se avviare un’indagine o ritenere concluso l’accertamento”.

Antonio Di Monaco

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Redazione

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