Non solo sostanze stupefacenti, purtroppo. L’alcol è diffuso fra i giovani e la pratica del ‘consumo binge’ vede il Molise al secondo posto della classifica italiana, dopo la Provincia di Bolzano.
Bere tutto e subito, compulsivamente per stordirsi in pochissimo tempo è la nuova frontiera dell’ubriachezza, spesso del sabato sera. E nel consumo a maggior rischio per regione di residenza (periodo 2014-2017) la regione si ‘piazza’ comunque al terzo posto.
Complice l’aiuto di amici maggiorenni, che hanno più facile accesso all’acquisto di alcolici e superalcolici, non è raro vedere giovanissimi ubriachi che spesso devono far ricorso alle cure dei medici. Ma è anche facile prendere da bere direttamente, con la ressa del sabato sera che impedisce (o impedirebbe) ai gestori dei locali di vendere alcolici (il famoso cicchetto di rum ad un euro, adatto a tutte le tasche) ai minorenni.
E’ evidente che alla luce dell’allarme lanciato dal procuratore Nicola D’Angelo (che relazionerà nel corso dell’incontro che si terrà il 29 ottobre davanti a circa 500 studenti) il fenomeno (che si collega poi all’abuso di alcol e anche alla propensione al gioco d’azzardo, di cui si è già parlato) debba essere sì analizzato, oggetto di incontri e tavole rotonde sul tema, ma soprattutto fermato con una azione singergica che parta soprattutto dalle scuole, centro nevralgico della vita degli studenti.
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