Sanità, investimenti per 105 milioni. Ma Toma rivela: ‘congelata’ l’integrazione Cardarelli-Cattolica

Il progetto, osservato dai Ministeri della Salute e delle Finanze, dovrà essere rivisto. Intanto il governatore del Molise torna a inveire contro la mancata nomina del nuovo commissario ad acta. E annuncia: l’ospedale di Isernia si deve rifare

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CAMPOBASSO. Sanità, al via investimenti per 105 milioni di euro. Una cifra importante, quella che sarà messa in campo dalla Regione, che attuando un cofinanziamento di 5 milioni di euro potrà beneficiare di 100 milioni di euro dei fondi ministeriali della cosiddetta Legge 20, quelli per l’edilizia sanitaria.

Ad annunciarlo il governatore del Molise Donato Toma, nella conferenza stampa che ha tenuto oggi insieme ai vertici dell’Asrem, in occasione della presentazione del nuovo reparto di Oculistica, allestito nell’ala nuova dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.

Una conferenza stampa nella quale il presidente della Regione ha rivelato un dettaglio: il progetto di integrazione Cardarelli-Cattolica è stato osservato da Ministero delle Finanze e da Ministero della Salute. E dovrà essere rivisto, pensando a una forma consortile a maggioranza pubblica. “Ho letto le criticità esposte dai Ministeri e le trovo superabili”, ha precisato.  Rivelazione che ha anticipato una nuova invettiva, contro la mancata nomina del commissario ad acta, “che il Molise aspetta da sei mesi”. E che, ha ribadito il presidente, deve essere il governatore, “e con me è la Conferenza delle Regioni”.

“La sanità è un settore strategico come la difesa – ha affermato Toma davanti ai primari del ‘Cardarelli’ – e pertanto può essere solo pubblica. Le eccellenze, che pure in Molise ci sono, devono fare da completamento. Essere considerate come delle stelle, che danno luce al nostro sole, che è la sanità pubblica ”.

Se il campo di azione è limitato, proprio perché manca il commissario ad acta, “ma sono di continuo a Roma per parlare col ministro Grillo”, la Regione ha però la possibilità di attingere ad altre risorse, quelle del ‘Patto per il Molise’ e quelle della Legge 20, per l’edilizia sanitaria: 105 milioni di euro, di cui 5 di cofinanziamento regionale, “che attiveremo subito per aver accesso ai fondi”, come ha precisato Toma.

“Chi si deve fare l’esame di coscienza è il caso che se lo faccia – ha quindi rincarato la dose – tutte le procedure che si stanno attuando in questo periodo le stiamo facendo sotto la mia responsabilità”. Nel frattempo alcuni progetti vanno avanti, mentre si pensa a fare di Venafro un ospedale di area vasta. “Dobbiamo invece rifare l’ospedale di Isernia per motivi sismici – ha affermato ancora Toma – i fondi potrebbero arrivare dall’Inail, che potrebbe finanziare la realizzazione di un nuovo ospedale, tra Isernia e Venafro”. 

Tra i problemi che la sanità molisana sta affrontando c’è intanto quello della carenza di medici per alcuni reparti ospedalieri. I concorsi sono stati avviati, a tempo indeterminato, ma sono pochi i medici disposti a trasferirsi in Molise. “E’ stata data un’immagine distorta della nostra sanità, di certo peggiore di quella che è la realtà – ha detto il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto – A questo si aggiunge che i medici molisani che vanno a specializzarsi fuori regione spesso non tornano a lavorare in Molise. Bisognerebbe attivare quanto prima le scuole di specializzazione”.

Carmen Sepede

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