L’ORDINE DEL GIORNO DEl MOVIMENTO 5 STELLE. Prende la parola Andrea Greco che annuncia la presentazione di un  ordine del giorno: “Abbiamo elaborato una nostra proposta e ringraziamo il nostro Antonio Federico per l’ecomiabile lavoro. La nostra soluzione si fonda sulla base degli ultimi incontri al Mise che ha dato parere favorevole al fitto del ramo d’azienda. Nel Governo la Regione Molise ha trovato la massima collaborazione, ma  venire oggi in aula e chiedere risorse aggiuntive mi sembra davvero troppo. I dodici mesi di cigs ci sono, lo ha messo nero su bianco al Governo che, consentendo la cassaintegrazione, crede nel progetto di rilancio dell’azienda, nella prospettiva di futuro. Le prime assunzioni avverranno da gennaio, anche se con un reddito al di sotto della soglia di povertà: 680 euro al mese per 140 giorni all’anno. Per i lavoratori meglio quello piuttosto che niente, ma il Movimento ha un’altra visione: da sempre conduciamo una battaglia sull’ uscita dalle partecipate. In quest’aula ci sono persone che hanno precise responsabilità, che ora sono in maggioranza e prima erano con il centrosinistra. Noi non vogliamo foraggiare né fare assistenzialismo: proseguiamo con l’exit strategy dalle partecipate, ma se non garantiamo una copertura ai lavoratori Gam, a far data dal 5 novembre, rischiamo di mandare sul lastrico 262 persone e relative famiglie. Siamo chiamati a un atto di responsabilità. Troviamo insieme la soluzione. Ma facciamolo”.

L’ATTACCO DI ANDREA DI LUCENTE. Affonda il coltello nella piaga il consigliere altomolisano, ripercorrendo le tappe di una vicenda ormai datata.Guardare i lavoratori che presidiano il Consiglio è dilaniante (Zuccherifico o Ittierre), dovrebbe esserlo per tutti. Soprattutto – dice in aula – quando qualcuno è lo stesso che già c’era quando queste aziende hanno cominciato a scricchiolare. Gli stessi politici che avevano un modo di fare clientelare sulle assunzioni, che oggi  dovrebbero chiedere scusa ai lavoratori e alle famiglie. Lavoratori che chiedono un lavoro dignitoso e la politica dovrebbe generare questo percorso virtuoso. Invece qui vige un’altra regola non scritta: che la politica deve aiutare queste aziende. Sono il primo a dire che le aziende non devono essere statali ma camminare con le gambe proprie e su questo sono d’accordo con Frattura. La storia è sotto gli occhi di tutti: le aziende chiudono e i lavoratori protestano. E’ stato questo il male del Molise, ne paga le conseguenze questa maggioranza che si ritrova ad affrontare tantissimi problemi e ha pochi strumenti per risolverli. I 5 Stelle non la voteranno la mozione ma, poi, a livello nazionale dicono di risolvere tutte le emergenze. Lo sanno che il tasso di cassintegrati del Molise è il più alto d’Italia rispetto al numero degli abitanti: per loro la soluzione magica è il reddito di cittadinanza? Si avvicina molto a quei 600 euro di cui parlava il collega Greco.  Da imprenditore non ho mai chiesto aiuto alla Regione: gli errori sono stati fatti anni addietro quando si sono obbligate le aziende ad assumere 200, 300 dipendenti con tutto quello che ha significato. L’impegno che chiedete è che la Regione debba sostituirsi pagando la manleva fino a quando non partirà la cigs. Se ci sono le condizioni dal punto di vista giuridico non credo ci siamo problemi, ma se ci sono dei rischi la vedo difficile come soluzione. Inutile ergersi a paladini, l’importante è che questa vicenda trovi una soluzione condivisa”.

LA PROPOSTA DI MICHELE IORIO. Il ‘già presidente’, dopo aver ‘parato’ gli attacchi di parte della sua stessa maggioranza, ritiene che occorra sentire prima di tutto l’amministratore Gam sul punto. Occorre condividere con lui un percorso che offra quelle garanzie di cui ha bisogno e che tuteli i 262 lavoratori che vengono prima dei tecnicismi.

IL CONSIGLIERE MENA CALENDA RICORDA L’ITTIERRE. Lapidario l’intervento del consigliere della Lega, che ritiene che il Governo nazionale debba fare di più e quindi non debba abbandonare un territorio che vede situazioni di crisi anche della irrisolta questione Ittierre.  Domani il governo regionale dovrà far sentire forte la sua voce per garantire tutti i lavoratori che vivono lo stesso dramma.