Isernia, stipendi e carriera: la protesta del sindacato di Polizia

Questa mattina, come nel resto d’Italia, anche nel capoluogo pentro sono state illustrate le ragioni della battaglia intrapresa contro la legge di Bilancio

ISERNIA. La sicurezza è un bene comune e chi è preposto a garantirla deve essere tutelato: per questo anche a Isernia questa mattina è sceso in piazza il sindacato di Polizia. Gli iscritti del Siap hanno distribuito volantini per illustrare le ragioni della loro protesta. ‘Sotto accusa’ la Legge di Bilancio promossa dal Governo.

“Così com’è concepita ad oggi e viste le cifre che circolano è fortemente deludente per i poliziotti e per tutti gli operatori dei comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico – ha ribadito il segretario provinciale del Siap Antonio Pelle -. Risorse finanziarie irrisorie per il rinnovo del contratto di lavoro, così come sono insufficienti per i decreti correttivi del riordino delle carriere: sperequazioni e mancati riconoscimenti delle anzianità pregresse nelle qualifiche di tutti i ruoli non possono essere sanati da una previsione di spesa di 70 milioni di euro a fronte degli almeno 100 milioni indispensabili. Il sindacato – ha detto ancora Pelle – ha il dovere di indicare a tutti i governi senza eccezione alcuna il malessere percepito dai poliziotti. 

Dopo tutti gli anni di blocco contrattuale abbiamo bisogno che quel processo di riavvio delle retribuzioni, prosegua verso quegli investimenti umani e strutturali che possano dar il giusto riconoscimento ai sacrifici quotidiani dei poliziotti. Dal governo del cambiamento aspettavamo un contratto di ‘cambiamento’ – ha concluso il sindacalista – e con queste premesse non ci siamo!”. 

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