Regione, Bilancio 2017: troppi dipendenti e consulenti. Tempi lunghi per pagare le fatture Asrem

SOCIETA’ PARTECIPATE. Nel 2017 la Giunta Frattura ha approvato una delibera di revisione straordinaria delle partecipazioni societarie detenute direttamente o indirettamente. Sono 18 quelle considerate nel 2017, per tre di esse è stato previsto il mantenimento, per quattro la dismissione e le restanti 11 saranno oggetto di revisione. Indirettamente, tramite la Molise Dati, sono detenute azioni della Banca Popolare delle Province Molisane: il valore complessivo delle quote societarie è di 40,39 milioni di euro (nel 2016 era di 43,43 milioni di euro). Rispetto alla Molise Dati, società partecipata al 100% dalla Regione, i giudici sottolineano la necessità di definire un ruolo coerente con la vocazione della stessa ed il connotato strategico che la Regione ha già confermato. In merito al personale delle partecipate, questo ammonta a 330 dipendenti con contratti a tempo indeterminato (erano 342 nel 2016 e 352 nel 2015). Le partecipate perdono complessivamente circa 4 milioni di euro, un dato in aumento rispetto al 2016 (2,1 milioni di euro) dovuto al maggior numero di enti che hanno registrato un aumento di esercizio negativo. Quasi tutte, poi, sono inadempienti agli obblighi normativi in materia di trasparenza e pubblicità.

INDEBITAMENTO. La Regione Molise ha rispettato il limite di indebitamento: le entrate complessive, al netto dei tributi destinati alla Sanità (585 milioni di euro circa) ammontano per il 2017 a 128,22 milioni di euro con una capacità di indebitamento pari a 25 milioni circa. Debiti in diminuzione rispetto a quelli del 2016 in una percentuale pari al 4,22%. Nell’esercizio 2017 non sono state attivate altre forme di indebitamento.

STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI. In linea con le disposizioni di legge, dopo il 2006 non sono stati stipulati ulteriori contratti derivati. Sono tre le operazioni connesse all’emissione di prestiti obbligazionari. I flussi finanziari evidenziano un valore negativo anche per l’esercizio 2017 e la Corte evidenzia la necessità di un attento monitoraggio dell’evoluzione delle grandezze finanziarie che determinano l’andamento dei derivati per dimensionare opportunamente il fondo rischi istituito a decorrere dal 2014.

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