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Migranti a Pescolanciano, Di Lucente critico con la Prefettura: “Ha alzato un muro”

La presa di posizione del consigliere regionale dopo l’annuncio dell’arrivo di 12 extracomunitari in una struttura che, secondo il sindaco Manolo Sacco, potrebbe non avere tutte condizioni di sicurezza, perché situata vicino a un cantiere aperto


CAMPOBASSO. Migranti a Pescolanciano, il consigliere regionale dei Popolari per l’Italia Andrea Di Lucente critico con la decisione della Prefettura di Isernia, che ha garantito la presenza condizioni di sicurezza della struttura individuata per accogliere 12 extracomunitari. A determinare la presa di posizione di Di Lucente le dichiarazioni del prefetto di Isernia, Fernando Guida, in risposta al sindaco di Pescolanciano Manolo Sacco.

“Non si tratta – ha detto Di Lucente – di una mancanza di volontà di ospitare i richiedenti asilo, ma di una contestazione del metodo utilizzato dalla Prefettura di Isernia. Per quanto riguarda il caso Pescolanciano – ha aggiunto – stiamo assistendo ad un braccio di ferro, per giunta attraverso gli organi di stampa. Il sindaco del centro altomolisano chiede se c’è rischio per la pubblica incolumità visto che la struttura è adiacente ad un cantiere al momento aperto. Per tutta risposta, gli viene detto che i migranti arriveranno, volente o nolente. Non c’è stata una telefonata né alcuna intenzione di un confronto. Non c’è stato di fatto ascolto delle istanze provenienti dal territorio. E se dovesse succede qualcosa, la responsabilità di chi sarà? Nemmeno a questa domanda ha risposto la Prefettura”.

Il consigliere ha quindi aggiunto di aver portato la questione all’attenzione del Consiglio regionale. “Ma la risposta, soprattutto dai banchi della minoranza che tanto si professa garantista e attenta alla questione dell’accoglienza, è stata che non è competenza regionale”.

Insomma, una sorta di corto circuito istituzionale. “I continui campanelli d’allarme che vengono lanciati dal consigliere comunale Raimondo Fabrizio – ha rimarcato ancora Di Lucente – vengono puntualmente ignorati. Perché trascurare le rimostranze di consiglieri espressione dei cittadini? Perché non poter avviare un dialogo costruttivo, nel quale prevedere il rispetto delle regole, non solo quando si tratta di numeri e capienze? Perché non si va a controllare se le condizioni in cui i richiedenti asilo vengono ospitati siano conformi agli accordi? Sopra ogni cosa – ha concluso – occorre dotarci di sano buon senso e avviare un dialogo istituzionale, con la prefettura al centro, invece di continuare col muro contro muro nel quale a perdere siamo tutti”.

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