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In Consiglio ‘irrompe’ il caso degli ex Ittierre. Per loro un Natale nero

Un’assise regionale abbastanza complicata, quello in riunione oggi: prima l’ostruzionismo di Pd e 5 Stelle, poi una riunione chiarificatrice salva i lavori. Si parte con l’interpellanza sulla Molise Dati, poi ‘irrompe’ la questione degli ex Ittierre che evidenzia la spaccatura nella Lega tra la Romagnuolo e la Calenda


CAMPOBASSO. Una lunga interruzione dei lavori del Consiglio, dopo le dichiarazioni di Facciolla e Greco, aiuta l’aula a ritrovare la giusta serenità per poter affrontare l’ordine del giorno.

La riunione ‘salva Consiglio’. Alle 17 e dieci finalmente si torna in aula. Deve essere intervenuto un chiarimento, posto che l’aula vota l’iscrizione dei due argomenti sui quali si è acceso il dibattito che vengono poi votati a tambur battente. Quindi passa la variante al prg di Vastogirardi, che consente al Comune di proseguire i lavori di impiantistica sportiva senza il rischio di perdere i fondi. E passa anche l’assestamento del Bilancio del Consiglio regionale, di cui è stata relatrice Mena Calenda.

Si passa al primo punto, l’interpellanza del Movimento 5 Stelle sul ruolo di Molise Dati nella vision dell’esecutivo Toma.

Lunga e articolata la relazione del consigliere Fabio De Chirico al quale ha risposto il governatore Toma, che si è lasciato andare anche ad un moto di stizza quando ha strappato in aula alcuni fogli, probabilmente parte della relazione che era stata approntata per la sua risposta. Sinteticamente, stante la situazione attuale – anche alla luce delle prescrizioni della Corte dei conti che ha chiesto con forza che la società in house venisse usata per il suo ruolo e i compiti assegnati, che al momento sono quasi completamente svolti dalla Pa Digitale -, il governatore ha comunicato di aver richiesto alla Molise Dati la disponibilità ad occuparsi di tutto il pacchetto affidato ora all’altra società, posto che il 31 dicembre 2018 il contratto con la Pa digitale scade. La società in house ha confermato la massima disponibilità (si tratta di lungo elenco di attività di cui si dovrà occupare), ma ha chiesto sei mesi di tempo per adeguarsi ai compiti richiesti. Fermo restando che fino al mese di giugno, in proroga e per l’ultima volta come confermato da Toma, si usufruirà ancora dei servizi di Pa Digitale, resta da capire se Molise Dati sarà pronta per quella scadenza visto appunto, il numero elevato di attività di cui si dovrà occupare. “Altrimenti – ha avvisato Toma – se a giugno non avrò piena operatività, ripenseremo la strategicità della nostra società in house’.

IRROMPE IL CASO DEI LAVORATORI EX ITTIERRE. Sulla richiesta di inversione dell’ordine dei lavori del Consiglio, presentata da Aida Romagnuolo che vuole affrontare la questione dei lavoratori edili e poi la proposta di legge numero 29 (che riguarda il mondo dell’editoria), torna prepotente la spaccatura tra le due esponenti della Lega. Calenda e Romagnuolo non sono d’accordo su nulla, viaggiano su due binari paralleli evidenziando differenze e mancata condivisione della linea politica.

Calenda, non appena richiesta l’inversione dell’ordine del giorno, ‘tuona’: “Ho chiesto al presidente Toma se oggi si sarebbero affrontati argomenti diversi da quelli iscritti perché avrei voluto presentare un ordine del giorno sui lavoratori ex Ittierre in mobilità in deroga. Oggi apprendo che ci sono lavoratori di serie A, B e anche C… Io non posso votare la richiesta di inversione dell’ordine del giorno. Avrei voluto sapere, oggi, se ci sono rassicurazioni da poter dare ai lavoratori, so che presidieranno le abitazioni dei consiglieri regionali che vivono a Isernia. Hanno diritto alle risposte di questo Consiglio”.

E’ dunque il governatore Toma a rispondere. E non ci sono buone notizie, così come questa testata ha più volte anticipato in queste settimane. “Abbiamo chiesto, per iscritto, la mobilità in deroga al Ministero del Lavoro e ci è stato annunciato che non può essere decretata perché non c’è copertura finanziaria. Attendiamo che il Parlamento approvi la finanziaria, dove è rinvenibile uno stanziamento abbastanza cospicuo. Non appena sarà disponibile, procederemo”.

L’aula comunque approva,  con dieci voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti, l’inversione dell’ordine del giorno e quindi affronta, immediatamente, la proposta di legge numero 29 che attiene l’interpretazione autentica relativamente all’articolato della normativa regionale sui contributi all’editoria.

Movimento 5 Stelle e Partito Democratico abbandonano l’aula. La proposta di legge passa all’unanimità dei presenti.

 

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redazione

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