Assise convocata in seconda seduta per le 8.30 di questa mattina e partita con le scintille tra il presidente Durante e il consigliere d’opposizione Pilone.


CAMPOBASSO. Parte con le scintille fra Durante e Pilone il Consiglio comunale che in agenda porta una lunga serie di interpellanze, mozioni, interrogazioni.

Si passa dalla sicurezza degli edifici scolastici al rispetto del regolamento su verde pubblico e privato, dall’affissione selvaggi di manifesti pubblicitari alle luminarie natalizie che rischiano di creare problemi al patrimonio verde della città. E proprio su questo tema, tra Cretella (Movimento 5 Stelle) e il Sindaco si è arrivati ad accuse reciproche di aver reso ‘dichiarazioni false’. L’utilizzo dei social, da parte dei 5 Stelle, non è andato proprio giù al primo cittadino che si è riferito in aula alla pubblicazione, sul profilo del consigliere Cretella, della foto che immortalava l’aula vuota mentre avrebbe dovuto tenersi il Consiglio. Il sindaco ha rimarcato che in quel momento era in Prefettura, quindi era assente per motivi legati al suo ruolo e che, di conseguenza, non specificare le motivazioni di quell’aula vuota “non è atteggiamento degno di un consigliere comunale”.

Che fra qualche mese si voti, è proprio un fatto palpabile.

Anche l’inizio dei lavori è stato scoppiettante: sulla presentazione di una mozione collegata ad un ordine del giorno, il presidente Durante ha richiamato il regolamento e l’interpretazione autentica ad opera del segretario generale di Palazzo San Giorgio. I toni si sono subito fatti alti, con un duro faccia a faccia tra il vertice dell’assise e il consigliere Pilone che ha rischiato anche di finire con una telefonata ai Carabinieri.

L’argomento ‘principe’ per la rilevanza è di certo la situazione dell’edificio scolastico di via Tiberio, alla luce delle risultanze dello studio effettuato dall’Unimol. L’interrogazione ad opera di Marialaura Cancellario è tesa a comprendere l’esito dell’analisi di vulnerabilità. Il sindaco Battista ha comunicato che, in estrema sintesi, ci sono due alternative ma che per la struttura non esiste alcuna urgenza rispetto ad una eventuale chiusura.

“Due le alternative – ha detto Battista – la prima ed è ottimale: si tratta della costruzione di un nuovo edificio, in conformità con le norme. Procedure già espletate e concretizzate nella scuola di Sant’Antonio dei Lazzari, destinata alla scuola dell’infanzia e solo temporaneamente utilizzata dalla scuola primaria (solo per l’urgenza di trasferire i bambini da via Crispi, ndr)”.

La seconda opzione dei professori Unimol riguarda la messa in sicurezza dell’edificio esistente ma bisogna arrivare ad una stima costi/benefici quindi occorre verificare la tipologia di programmazione degli interventi strutturali su un edificio esistente, i tempi di esecuzione, gli effetti sulle attività didattiche e il tasso di natalità che, in luogo del progressivo invecchiamento della popolazione, diventa un argomento di certo non privo di rilevanza. L’ Ufficio tecnico comunale procederà alla definizione economica dell’intervento e poi si faranno le valutazioni successive.

“Lo studio però – rimarca il primo cittadino, Antonio Battista – non segnala la necessità di chiudere l’edificio e sapete bene che non mi farei cruccio di procedere. Non c’è, ad oggi, l’ urgenza di procedere alla chiusura. Martedì scorso, in Regione ho avuto un incontro per verificare la disponibilità degli 11 milioni. Abbiamo spostato le risorse, circa un milione di euro, destinate alla Casa della Scuola di via Roma, visto che non è più destinata alle attività didattiche e abbiamo inserito la scuola di via Jezza perché anche per quell’edificio non ci sono urgenze legate alla sua chiusura”.

Il consigliere Cancellario dichiara di non ritenersi soddisfatta poiché le valutazioni del professor Callari, anche per le altre scuole, non differivano da quelle date per l’edificio di via Tiberio. Quindi perché sono state chiuse? “Una scuola costruita senza tenere conto delle azioni sismiche, con infiltrazioni di acqua piovana che rischiao di compromettere i solai, eretta su terreni dove andrebbero approfonditi gli studi sulle fondazioni. Come si fa a dire che non ci sono condizioni di pericolo?” chiude la Cancellario.

Rispetto all’allagamento della ‘Don Milani’, a seguito di una interrogazione del consigliere Cretella, si è appreso che si è trattato della rottura di un tubo dell’impianto di riscaldamento. La chiusura per una giornata didattica si è resa necessaria per consentire la verifica da parte dei Vigili del Fuoco, che hanno praticato alcuni fori ai solai per favorire il deflusso dell’acqua. Intervento che al momento non è stato quantificato in termini di danni economici che saranno poi, eventualmente, addebitati alla ditta che si è occupata dei lavori.

Il consigliere Cretella ha ribadito che occorra a suo parere una verifica puntuale delle responsabilità dei danni che non sono solo quelli attinenti la struttura ma anche i conseguenti.

(seguono aggiornamenti)

Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063, invia ISCRIVIMI e metti “mi piace” al nostro gruppo ufficiale