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Primarie Pd: Facciolla tenta il colpaccio, Ruta pronto allo sgambetto

Tante tessere di un mosaico che riguarda – giocoforza – tutta la regione, che coinvolge i territori e che si deve comporre completamente affinché si arrivi al risultato. Che di certo non è solo il segretario regionale. Perché poi, detto chiaramente, inizia la guerra. Un percorso che porterà subito alle elezioni comunali (e in ballo ci sono Campobasso, Termoli e Campomarino solo per citare i Comuni più grandi, ma anche Riccia, ad esempio).

facciolla vit

Dall’altra parte, Vittorino Facciolla è uomo di grandi numeri e il consenso elettorale lo ha dimostrato senza tema di smentita. Il mandato istituzionale lo ha consacrato come ‘braccio destro’ di Paolo di Laura Frattura, che di certo non gli farà mancare l’appoggio in questa ennesima sfida che Facciolla ha raccolto per primo, in tempi non sospetti, sottolineando la necessità di una candidatura riconoscibile. Di certo con lui ci sarà la collega e segretario regionale uscente Micaela Fanelli, anche lei eletta a suon di preferenze: insieme, i due consiglieri regionali ‘tengono botta’ a Palazzo D’Aimmo dove, dopo la debacle di aprile, sono minoranza della minoranza. Facciolla non ha avuto parole tenere nelle ultime ore, a conferma di come senta forte questa competizione politica che parla di futuro di uno schieramento al quale hanno spezzato le ginocchia più fattori. Non ultimi, i personalismi. E Facciolla ha il ‘dente avvelenato’ con Roberto Ruta, responsabile di quella lacerazione che poi è diventata divisione politica del centrosinistra. Come dimenticare la scelta operata dall’ex senatore di non appoggiare più Paolo Frattura, la decisione di proporre una candidatura alternativa, la scissione poi ricomposta quando è cambiato il candidato alla presidenza?  Non è peregrino pensare che per l’ex vicepresidente della Giunta regionale, la proposta che Ruta porta all’interno del Partito democratico sia una ulteriore prova di un desiderio di spaccare più che di ricomporre il centrosinistra.

Stefano Buono appare isolato e comunque, con coraggio, affronta la personale battaglia con la consapevolezza di essere, ora, il terzo incomodo. Probabilmente questo destino non era stato calcolato. Sì perché, ove mai fossero stati soli (Facciolla e Buono), insieme avrebbero avuto vita facile: uno eletto segretario (per consenso tangibile a priori, sia chiaro), l’altro in minoranza ma entrambi dentro, per un partito plurale.

UNA CAMPAGNA ELETTORALE LUNGA 5 MESI. A ben guardare, il 2019 per il Partito Democratico e il centrosinistra sarà un anno faticoso. Una campagna elettorale che comincia adesso e terminerà con le elezioni amministrative, in un tour de force politico che su Campobasso però trova il suo baricentro.

ruta e leva

Entrare a gamba tesa nella corsa per il segretario regionale del Pd, con un uomo sul quale punta anche il sindaco Battista, è di fatto un modo per misurare anche il peso politico dello schieramento e dell’attuale sindaco che non ha mai fatto mistero di aspirare a un secondo mandato anche ricorrendo alle Primarie, se fosse necessario.

E non sembra proprio frutto di una casualità il fatto che, nelle stesse ore in cui una larga parte del partito puntava sulla ‘sorpresa Durante’, il Sindaco – che appoggia la candidatura del presidente del Consiglio comunale della sua città – azzerava la Giunta per una indifferibile operazione di chiarezza politica.

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