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Goccioline d’acqua, superfici bollenti e cuscinetti di vapore: ricercatori isernini pubblicati sull’Applied Physics letter

Lo studio di due ex alunni del Majorana sull’effetto Leidenfrost arriva sulle pagine dell’autorevole rivista scientifica


ISERNIA. Sei una di quelle persone che mentre cucina ha notato gocce di liquido ‘danzare’ nella padella calda? Bene, potresti non essere solo.

Manuel e Damiano Auliano, ex alunni del Liceo Scientifico E. Majorana- corso Brocca, hanno sempre manifestato una forte passione per la física che ha consentito loro di accederea alle fasi nazionali delle Olimpiadi della fisica durante la formazione presso il liceo isernino e li ha poi condotti ad applicare i loro studi all’ingegneria energetica in cerca di soluzioni più efficienti e sicure.

Infatti, i due fratelli, ingegneri energetici e nucleari provenienti dal Politecnico di Torino e attualmente ricercatori in Norvegia, hanno realizzato superfici ‘intelligenti’ capaci di rimuovere efficacemente il calore. Queste superfici realizzate in Silicio sono rappresentate da una foresta di nanofilamenti con dimensioni dell’ordine dei nanometri e sono capaci di ritardare l’effetto Leidenfrost di oltre 200 °C. Il loro lavoro è stato pubblicato sulla nota rivista scientifica ‘Applied Physics Letters’.

Più di 260 anni fa, il dottor Johann Gottlab Leidenfrost descriveva quello che oggi è noto come effetto Leidenfrost: se si posiziona una goccia di liquido su una superficie molto calda, sotto la goccia si forma un cuscino di vapore che dà l’impressione che la gocciolina sia sospesa. Poiché il vapore agisce come un isolante termico, il calore dalla superficie non viene trasferito alla gocciolina liquida e quindi la gocciolina vaga sulla superficie per diversi secondi fino a quando non evapora completamente.   

La temperatura alla quale si verifica questo fenomeno è molto importante in numerose applicazioni, come per esempio computer, dispositivi elettronici e reattori nucleari. Qualora la superficie raggiunga la temperatura di Leidenfrost, il dispositivo può essere danneggiato, in quanto il calore non può essere trasferito dalla superficie alla goccia di liquido e la superficie di conseguenza non è raffreddata. Innalzare questo punto critico è di fondamentale importanza per la sicurezza ingegneristica. Basti pensare al recente incidente del reattore nucleare di Fukushima dovuto al’inefficace raffreddamento delle superfici che ha provocato il rilascio di sostanze radioattive.

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