LO STALLO. Insomma, il sindaco avrebbe respinto la proposta dei Popolari di concedere loro la presidenza del Consiglio, convincendo la sua maggioranza a convergere sul nome – papabile – di Gianni Fantozzi (nella foto, ndr). Mentre sarebbe stato pronto a nominare un esponente di quel gruppo – lo stesso Fantozzi o altri – come ottavo membro della Giunta. Controproposta rispedita al mittente dal gruppo di riferimento dell’assessore regionale Vincenzo Niro, dando luogo così a un braccio di ferro senza precedenti, in seno alla maggioranza di centrodestra, alla vigilia della delicatissima seduta consiliare di domani.
LO SCENARIO: CENTRODESTRA AL BIVIO. A questo punto, in aula, potrebbe succedere di tutto. Tanto che qualcuno ponga una pregiudiziale, giudicando l’argomento dell’elezione del presidente del Consiglio superato e chiedendo all’assise di votare sull’eventuale discussione del punto all’ordine del giorno o meno. Con la maggioranza che arriverebbe frantumata e potrebbe non avere i numeri né per evitare il voto e mettersi al riparo da pericolosi scossoni, in vista del bilancio di previsione che dovrà essere votato ai primi di marzo; né per eleggere – paradossalmente – un nuovo presidente diverso da Lombardozzi, con il sindaco che dovrebbe fare da garante di un’operazione “che non rientra nei miei poteri e non mi riguarda”.
Altro discorso, sarebbe quello di ritirare il punto all’ordine del giorno da parte dei proponenti. “Ho chiesto un’assunzione di responsabilità – ha detto ancora d’Apollonio – a tutti i consiglieri di maggioranza per il bene della città, cui dobbiamo delle risposte”. Traducendo, solo i Popolari potrebbero togliere le castagne dal fuoco al sindaco e al resto della maggioranza, evitando la spaccatura in Consiglio e tornando a discutere, nelle sedi opportune, di un riconoscimento politico che il primo cittadino è pronto a concedere.
UNA NUOVA MAGGIORANZA. C’è poi una scappatoia, difficile ma non impossibile, di cui il sindaco non vuole parlare, per adesso. Ma che non è così improbabile da immaginare: l’apertura ad altri gruppi, come la Lega – che vanta 3 consiglieri – e ‘Isernia Migliore’ di Roberto Di Baggio (nella foto, ndr), che ne conta 5 di sicuro più Irma Barbato, che tuttavia parrebbe prossima a passare nella lista del sindaco, ‘Isernia in Comune’.
Intavolando una discussione con forze ‘esterne’ all’attuale maggioranza, d’Apollonio potrebbe cercare – e trovare – i numeri per proseguire il mandato. Passando, in tal caso, per un inevitabile azzeramento di Giunta, che gli consentirebbe di tirare avanti – senza assessori – magari fino al bilancio, per poi prendere atto di chi è davvero dalla sua parte e redistribuire gli assessorati.
Sul punto, il sindaco si schermisce: “Mi aspetto maggiore attenzione da parte di chi è con me dall’inizio; poi, eventualmente, dagli altri, da parte dei quali per ora non ho ricevuto particolari segnali”. Ma le prossime ore potrebbero rimettere tutto in discussione. Anche la stessa ‘permanenza in vita’ del sindaco e della sua maggioranza, a tre anni dalla vittoria elettorale.
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