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Droga, rapine e una pistola per minacciare un poliziotto: arrestato il ‘graffitaro’ che terrorizzava Campobasso

L’inchiesta della Squadra Mobile nasce dalla rapina avvenuta nel centro di Campobasso in una sera di agosto dello scorso anno. Due giovani, con il volto coperto, si accaniscono contro una coppia di ragazzi per derubarli di un orologio Rolex, poi rivelatosi falso, e per tentare di prendere anche la macchina nella quale le vittime si trovano al momento dell’assalto. Calci, pugni contro il giovane, trascinato fuori dalla macchina con violenza inaudita, dopo avergli strappato dal polso l’orologio che pensavano potesse valere parecchi soldi. La fidanzata, con coraggio, quando capisce che quei due rapinatori avrebbero voluto prendere anche la macchina, lancia le chiavi in strada, tra le altre auto parcheggiate. Di fatto impedendo ai due, e rischiando anche di prenderle, di scappare con l’auto. Le due vittime di quella serata da incubo chiamano immediatamente la Polizia e di lì partono le indagini che fin da subito si indirizzano sui due ragazzi, conosciuti alle forze dell’ordine proprio per la spiccata propensione a commettere reati e per la loro vicinanza al mondo dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti. Soprattutto Michele Di Bartolomeo, che viene definito dagli inquirenti come quello con ‘maggiore spessore criminale’, noto per i suoi precedenti penali oltre che per quell’assurda mania di imbrattare tutti i muri con il suo ‘nome di battaglia’ e per la rapina in concorso commessa in una gioielleria della Romania.

Una personalità al limite, che dimostra di non aver alcun timore né rispetto delle leggi: sottoposto a regime di sorveglianza speciale, con divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7 del mattino, fa il bello e il cattivo tempo. Esce, entra, frequenta pregiudicati e viola sistematicamente la misura interdittiva per gestire i suoi traffici di droga. Tanti gli acquirenti, intercettati e monitorati dalle forze dell’ordine: a loro è stato contestato il consumo di droga. E tramite questo monitoraggio continuo, è possibile ricostruire anche i canali di rifornimento con numerosi sequestri di droga.

elicottero 2

Lo spaccato di una vita ‘al di sopra delle leggi’ ulteriormente evidenziato dal fatto che, secondo la Procura, anche la madre e il padre ‘collaborano’ alla sua vita da criminale: la prima accompagnandolo in macchina a comperare e spacciare droga (attività che avviene anche in strada oltre che a casa) visto che al 25enne è stata ritirata la patente. In casa del padre, poi, ben occultati in una intercapedine, vengono rintracciati i 90mila euro di provenienza certamente illecita che, sempre secondo la Procura, il genitore nasconde per conto del figlio al quale suggerisce di presentare domanda per il reddito di cittadinanza.

Un ‘tesoretto’ da non intaccare, quindi. E anche per preservare la somma, davvero consistente e nelle disponibilità di un 25enne, che si pianificano altre rapine, alcune delle quali avrebbero dovuto essere commesse di qui a qualche giorno. Fatto questo che ha spinto gli inquirenti e gli investigatori a chiudere il cerchio.

A gennaio, l’altra rapina. Quella commessa ai danni di una giovane donna aggredita e picchiata in casa, alla quale hanno portato via un tablet e la borsa. Crimine sul quale indagano i Carabinieri e che porta sempre agli stessi presunti autori. La vittima, una cittadina brasiliana, sotto choc la sera del 22 gennaio chiama i Carabinieri che, attraverso una complessa attività di indagine e incrociando le immagini della videosorveglianza di un distributore di benzina, ricompongono il puzzle. Gli autori della rapina sono identificati e viene fuori anche un’altra amara verità: la donna è stata vittima di un’altra rapina, messa a segno dagli stessi autori, nel luglio del 2016 ma per paura di ritorsioni e altre violenze non denuncia nulla. E 4 degli attuali indagati sono stati deferiti all’autorità giudiziaria proprio per i crimini commessi ai danni della donna.  

Anche Andrea Maselli, il gregario, a dispetto della giovane età mostra scaltrezza e capacità di gestire attività criminali. Un giorno si presenta anche in Caserma per rendere dichiarazioni contro i complici della rapina ai danni della brasiliana, per cercare di scagionarsi. Un maldestro tentativo di inquinare le prove che invece, come evidenziano i Carabinieri, ne attestano il diretto coinvolgimento.

Ma è di certo Michele Di Bartolomeo il ‘profilo’ più inquietante: un giovane di appena 25 anni, che in pochi mesi ha portato a termine due rapine, ha spacciato droga senza soluzione di continuità, guadagnando anche 3000 euro al giorno, ha studiato come riciclare il denaro provento di attività illecite. Che ha in mente di comperare una pistola per spaventare (o comunque minacciare) un poliziotto. Che spaventa e minaccia i suoi ‘clienti’ che magari non riescono a pagare la dose quotidiana oppure che saldavano in ritardo i debiti contratti per comperare cocaina soprattutto.

La droga percorre sempre la stessa strada, quindi. Quella che conduce alla vicina provincia di Foggia e in questo caso specifico alla città di Lucera dove questa mattina sono state notificate altre tre ordinanze di custodia cautelare.

Carabinieri e Polizia sono stati veloci nelle indagini ed efficaci nella risoluzione dei casi di cronaca, a loro il ringraziamento del sostituto procuratore Giuliano Schioppi che oggi ha scattato, nel corso della conferenza, una fotografia della città ancor più cruenta di quello che in questi mesi le inchieste della Procura della Repubblica hanno portato alla luce. Una città che non riesce a più a nascondere il suo lato oscuro.

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