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Qualità dell’aria, i 5 Stelle attaccano: Giunta e consiglieri di Venafro parlano ma poi non agiscono

Il portavoce Valerio Fontana ripercorre le tappe che hanno portato all’adozione del Priamo e sottolinea la mancata adozione di quei provvedimenti che invece erano oggetto di dichiarazioni roboanti in aula e di ordini del giorno


CAMPOBASSO. Ambiente, qualità dell’aria e controlli. Il Movimento 5 Stelle, ancora una volta, punta il dito contro l’Esecutivo regionale e la maggioranza che lo sostiene con riferimento all’annosa questione della Piana di Venafro.

E’ il portavoce Valerio Fontana a rimarcare alcuni ‘comportamenti’ che, a dire del Movimento, dimostrano la diversità di comportamenti di molti esponenti della maggioranza che preferirebbero più ‘dire’ che ‘fare’ .

“Sull’inquinamento della Piana di Venafro la sensazione è che il Governo Toma stia facendo di tutto per ridurre i controlli sulla qualità dell’aria anziché per implementarli. La cosa stupisce, soprattutto se pensiamo che molti Consiglieri regionali sono proprio del venafrano e che, nonostante si dichiarino pronti a prendere provvedimenti seri per investire sui controlli e per agire con azioni concrete e immediate, poi nei fatti approvano decisioni che vanno nella direzione diametralmente opposta” attacca Fontana che ripercorre la vicenda con l’ausilio dei documenti.

“Uno dei primi atti che mi sono trovato a discutere in III Commissione è stato il famoso Priamo, il Piano per la qualità dell’aria, dal quale è emerso che Venafro è la città più inquinata del Molise. Il problema era già noto da tempo: è dal 2010 che le due centraline di Venafro registrano sforamenti di PM10 superiori alla norma. Il Priamo, così come giunto in commissione il 13 Giugno 2018, era già stato vagliato e licenziato dalla medesima Commissione del Governo Frattura (febbraio 2018) e prossimo all’approvazione in Consiglio.

Con l’inizio della nuova legislatura il Priamo, a ‘un centimetro’ dalla sua approvazione, viene preso e rispedito in III Commissione dove ci resta circa 6 mesi. In tutto questo periodo di tempo abbiamo audito ogni singola persona in seno alla struttura regionale e all’Arpa Molise, competente in materia di qualità del’aria. Personalmente – continua il portavoce M5S – non ho fatto altro che ripetere che occorreva modificare il Piano, ovvero la rete di rilevamento dell’Arpa, e acquistare una o due centraline in grado di monitorare almeno il PM0,1: una su Venafro, l’altra nel nucleo industriale di Termoli dove ci sono diverse industrie chimiche. E tutti i Commissari si erano dichiarati assolutamente a favore.

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redazione

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