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Per il quinto anno consecutivo il ‘Cammina, Molise!’ ha marciato in terra argentina

Domenica 3 marzo la manifestazione ha in programma la camminata, ma Buenos Aires è quasi vuota per via delle ferie di Carnevale. Plazoleta Las Nereidas, all’inizio di Porto Madero, alle 9 di mattina inizia ad accogliere i marciatori. I tavolini con su tante magliette e dietro poche persone intente a distribuirle a tante altre, correttamente in fila. Puntuali i marciatori provenienti dall’Italia, un numero straordinariamente alto rispetto alle altre edizioni: 40 persone! 32 sono marciatori collaudati di “cammina, Molise!”, prevalentemente soci dell’A.C. La Terra e dell’Ass. Pontieri del Dialogo. Poi, a rappresentare la Regione Molise, la veterana Maria Tirabasso e per la prima volta a “cammina, Molise! in Argentina”, dopo cinque anni, finalmente un rappresentante politico, Quintino Pallante, sottosegretario della Giunta. E’ presente anche una delegazione del CIM, composta da Antonio D’Ambrosio e Rossella Gianfagna, e del Comune di Jelsi, con Daniele Martino e Maria Grazia Iacovelli. A questa quinta edizione ha voluto fortemente garantire la propria presenza Michele Petraroia, che nel 2015, all’epoca Assessore ai Molisani nel Mondo, contribuì alla nascita di questa manifestazione; Michele è venuto anche per rappresentare l’Ass. Padre Giuseppe Tedeschi, insieme a Chiara D’Amico di Jelsi. Da sottolineare anche la presenza di un altro veterano, Gianni Spina venuto da Cercemaggiore, e quella di Francesco Santoro, venuto da Campobasso a portare i costumi tradizionali dell’Ass. La Mantigliana indossati da ragazzi argentini in varie occasioni durante la manifestazione.cammina molise 2

Il gruppo, appena partita la marcia, ad una prima occhiata pare non essere quello chilometrico degli anni precedenti, ma è sufficientemente lungo, colorato e rumoroso da attirare l’attenzione di passanti attoniti e da bloccare spesso il traffico cittadino. Si cammina lungo lo splendore e la suggestione di Puerto Madero. Classica la procedura della sfilata, ormai collaudata da tanti anni di “cammina, Molise!”: musici all’inizio del corteo, con organetti, tamburelli e quant’altro di gradevolmente rumoroso, l’immancabile megafono che cadenza il significato della marcia, tutte le magliette dei marciatori e tutti gli stendardi delle svariate Associazioni con gli emblemi della Regione Molise. Tra gli svariati eventi da ricordare durante la camminata, senz’altro merita un caloroso plauso l’esibizione, sul Ponte de La Mulher, della nostra Michela Botti che ha commosso gli astanti che l’hanno ascoltata, esibendosi nel poderoso canto “Todo cambia” di Merecedes Sosa. La camminata, dopo cinque chilometri, arriva allo storico Hotel de los Inmigrantes, punto d’arrivo di milioni di emigranti, venuti da tutti gli angoli del pianeta nel corso di 100 anni, tra i quali tantissimi italiani. L’edificio è attualmente sede del Museo e dell’ufficio centrale delle Migrazioni. Qui la manifestazione si è conclusa, dopo una visita accurata ed emozionante in tutti i reparti del museo. Si son viste persone in raccoglimento davanti a semplici oggetti (valige, documenti, foto, oggetti personali, etc.), per rammentare la storia di sacrifici. Molti dei nostri camminatori, molisani d’Argentina delle tante città, hanno confessato, con le lacrime agli occhi, di essere venuti per la prima volta a visitare il museo.

Nel piazzale davanti al Museo, nelle prime ore del pomeriggio, c’è l’ultimo raduno dei partecipanti. Le Associazioni si fanno portatrici di proposte progettuali che consegnano alla delegazione regionale e si confrontano con le altre delegazioni presenti. Poi il momento dei saluti, il lunedì si riprende a lavorare, bisogna affrontare viaggi lunghissimi, date le distanze eccessive tra le varie città argentine.

A complemento della manifestazione, altri impegni di rilevante importanza sociale e culturale hanno visto protagonisti i partecipanti italiani nella città di Buenos Aires nei giorni a seguire. Fruttuosa la visita al Centro Molisano Monforte, dove una decina di docenti motivatissimi, in questa sterminata periferia alle prese con problemi di vivibilità, sicurezza e speranza, insegna la lingua italiana ad un centinaio di adulti, gestisce una scuola dell’infanzia con 150 bambini, promuove corsi di arte, musica e canto, e ha una capacità di sognare nuove attività con i residenti di alcuni paesi molisani. Importante e carico di valori sociali l’omaggio reso a figure di religiosi di origine molisana che a Buenos Aires hanno operato. Presso la Sede degli Scalabriniani si è voluto ricordare l’opera di Padre Mario Santillo, figlio di un emigrante di Toro (Cb), allievo di Papa Francesco e tra i principali studiosi dei fenomeni migratori a livello mondiale. A Villa Itati, uno dei barrios più degradati della Capitale, c’è stata l’inaugurazione di un asilo nido intitolata a Padre Giuseppe Tedeschi, originario di Jelsi, che qui operava tra gli ultimi e che fu per questo barbaramente ucciso dalla triplice A durante la dittatura militare; il comune di Jelsi e l’A.C. La Terra in questa occasione hanno donato una cucina per il fabbisogno dell’Asilo. Da quanto, pur sinteticamente descritto, qualche considerazione è utile farla.

L’organizzazione basata sul volontariato. Bisogna sottolineare la capacità organizzativa basata su un lavoro esclusivamente volontario ed il forte attaccamento alle radici. Il tutto qualificato da consolidati risvolti culturali e solidali della comunità di origine molisana in Buenos Aires ed in tutte le altre maggiori città, come Rosario, Mar del Plata, Cordoba, La Plata, delle quali rappresentanze nutrite delle varie Associazioni hanno partecipato alla V edizione della manifestazione affrontando anche sacrifici con dispendio di tempo e denaro, che, nell’Argentina instabile di questi momenti critici, marca la sensibilità e la dignità di centinaia di persone.

L’importanza della partecipazione italiana. Per la prima volta in cinque anni la Regione Molise ha partecipato con un proprio rappresentante politico, legittimando ed omaggiando il lavoro prodotto a favore di un evento che vuole internazionalizzare il valore delle terre molisane. Per la prima volta c’è stata la partecipazione di delegazioni ufficiali importanti, quali la Confederazione Italiani nel Mondo, l’Ass. Padre Tedeschi ed il comune di Jelsi, che, con la loro presenza, hanno voluto sottolineare il risvolto culturale e sociale della manifestazione. Per la prima volta un nutrito gruppo di partecipanti (32 marciatori di “cammina, Molise!”) è venuto dall’Italia e di questi solo sei di origine molisana, a sottolineare, ancora una volta, che la “molisanità” attecchisce facilmente anche fuori dai confini geografici e può essere facile e possibile veicolo per quel flusso di turismo mitigato che la nostra Associazione promuove ormai da oltre 25 anni.

Un patrimonio da non dissolvere. Il grande successo della V Edizione di “cammina, Molise! in Argentina – Buenos Aires 2019” ha contribuito a rinsaldare i rapporti tra le varie associazioni dei molisani in Argentina ed a creare nuove basi di collaborazione con la Regione Molise e le associazioni molisane per fortificare e sostenere il progetto di “cammina, Molise!”: il semplice gesto del cammino può generare un volano per lo sviluppo delle aree interne del Molise in sinergia con i molisani in terra argentina e con i molisani sparsi in tutto il mondo. Non disperdiamo questo patrimonio! Bisogna attivarsi già dai prossimi mesi, Associazioni e Istituzioni insieme, per a)organizzare la prossima edizione della manifestazione: c’è la possibilità di tornare a Mar del Plata per “cammina, Molise! in Argentina-2020” che dovrebbe svolgersi a “Laguna de los Padres”; b)riorganizzare la parte tecnico-amministrativa, secondo le nuove normative, di tutte le Associazioni in Argentina, in maniera da renderle attive e legalmente riconosciute anche nei rapporti con gli enti pubblici e privati in territorio italiano; c)incentivare il flusso verso la manifestazione (ed il successivo tour) in Argentina di partecipanti italiani, ma anche argentini e di altre nazioni, delegando questo compito a chi volesse adoperarsi in questo settore, in accordo con le Associazioni, attingendo possibili risorse non solo dagli stessi partecipanti, ma anche dove possibile presso il pubblico ed il privato; d) permettere (con le deleghe di cui sopra) con apposite misure di agevolazioni il flusso di argentini di origini molisane verso la manifestazione in Molise, con tour di complemento, supportato da apporti culturali legati prevalentemente alla conoscenza ed alla riconoscenza delle radici.

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