Il segretario regionale Paolo De Socio analizza quanto fatto fino ad oggi sul tema


CAMPOBASSO. La CGIL del Molise interviene in relazione all’Area di crisi complessa e lo fa attraverso il segretario regionale Paolo De Socio: “Nell’ottobre del 2015 – spiega il dirigente sindacale- la Cgil organizzò un’iniziativa pubblica dal titolo “Area di crisi complessa : un’ opportunità o ennesima occasione persa?”. In quella sede lanciammo un confronto ampio con attori istituzionali, mondo imprenditoriale e realtà associative avanzando e sintetizzando proposte sulle diverse opzioni che si sarebbero potute aprire per il rilancio di un tessuto produttivo che mettesse al centro della discussione politica e programmatica, a tutti i livelli, il problema atavico del Molise: il lavoro.

Siamo tornati – non sempre ascoltati – più volte e in più di una occasione su questo tema, riscontrando una serie di ritardi e di mancanze in termini di quantificazione di risorse reali, di investimenti e di programmazione, rilanciammo di nuovo l’iniziativa per sollecitare fatti concreti con una grande manifestazione, voluta proprio a Bojano, che vide la partecipazione dell’attuale Segretario Nazionale CGIL Maurizio Landini. L’amara risposta alla prima domanda che abbiamo posto nell’ormai lontano 2015 appare oggi scontata e tutta compresa nell’ occasione persa che purtroppo temevamo. Siamo di fronte a una situazione che rischia di diventare oltremodo drammatica se non irreversibile per migliaia di lavoratori e per le loro famiglie.

È bene ricordare – continua De Socio- che, nel corso di questi anni, abbiamo firmato, con diversi protagonisti della scena politica locale e nazionale, decine e decine di accordi e protocolli che dovrebbero richiamare ognuno alle proprie responsabilità. Fiumi di inchiostro ai quali, in queste ore, si aggiungono fiumi di parole che, invece di raccontare storie di assunzione di responsabilità, parlano dello scarica barile che a nessuno giova tantomeno a chi sta vivendo o vede imminente l’incubo della mancanza di lavoro e di salario. Un dato resta : gli unici ad essere dignitosamente responsabili, in questi anni, sono stati i lavoratori coinvolti nelle grandi e piccole vertenze che però hanno deposto, con più o meno convinzione, le loro speranze anche nelle promesse dei politici di turno.

L’Italia – affermano dalla Cgil Molise- viaggia a diverse velocità e il Sud sta pagando un prezzo altissimo a causa delle solite distrazioni della politica e come conseguenza di un patto scellerato di governo. Per il Molise non c’è più tempo. Richiesta di investimenti pubblici concreti, mirati e programmati che siano presupposto a politiche industriali, piani di sviluppo, programmazione di politiche attive del lavoro, proposte di progetti seri di orientamento e riqualificazione in base alle esigenze reali del mercato del lavoro non se ne vedono.

Se poi la soluzione deve essere quella di cassa integrazione prorogata a botta di manleva che grava solo sulle spalle dei già martoriati lavoratori e cassintegrati di lungo corso o il ricorrere a mezzucci tampone tipo il reddito di cittadinanza, venga detto chiaramente : almeno noi, per parte sindacale, risparmieremo tempo ed energie profuse nell’elaborazione e nella tentata condivisione di piattaforme organizzando azioni consequenziali di lotta e di proposta in altri luoghi; voi, governanti vari, sarete chiamati, finalmente, ad assumervi le vostre responsabilità”.

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