L’assessore intenzionato a mantenere la barra dritta. “Nessun passo indietro sul lavoro fatto dal tavolo e sulle 3 indicazioni dei possibili candidati di Popolari per l’Italia, Udc, Prima il Molise e liste civiche”. E intanto fioccano le indiscrezioni sulla situazione di stallo che ormai vive il centrodestra alle prese con la possibilità, nemmeno tanto remota, che si vada divisi alle prossime Amministrative


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. Se da un lato la Lega (con il suo coordinatore regionale) non pare intenzionata a mollare la presa sulla poltrona più ambita di Palazzo San Giorgio, dall’altro anche Vincenzo Niro, collega di Mazzuto in Giunta regionale e coordinatore dei Popolari per l’Italia, mantiene il punto con determinazione e coerenza.

“Una proposta irricevibile così come formulata, per metodo e tempistica. Ribadisco tutto quello che ho detto fino ad oggi – spiega con fermezza l’assessore regionale Niro – il lavoro fatto dai tavoli locali andava rispettato, sia su Campobasso sia su Termoli. Non capisco perché sul candidato sindaco Roberti, sebbene non ci sia la firma della Lega, si sia trovata la sintesi mentre invece, per le proposte relative alla città di Campobasso avanzate dai partiti del centrodestra, si debba ragionare su una pretesa di candidatura ‘fuori sacco’. Le regole vanno rispettate sempre, non a fisarmonica”.

Dal tavolo sono venuti fuori tre nomi e sono gli stessi sui quali Popolari per l’Italia, Udc, Prima il Molise e liste civiche stanno ragionando. Di Niro, Pilone e Del Greco. “ Entro martedì pomeriggio avremo una indicazione ancora più precisa” conferma Niro. Ma di certo l’ultimatum del governatore Toma non coinciderà con un passo indietro dei ‘frondisti’. La linea è tracciata, fin da subito. E su quella si lavora.

“Io sono convinto della ragionevolezza di Alberto (Tramontano, ndr), sono certo che starà riflettendo molto su quanto sta accadendo in questi giorni” chiosa ancora Vincenzo Niro che conosce bene il candidato sindaco della Lega.

Il ’problema’ non pare essere il consigliere comunale, indicato da Salvini in base all’accordo di Arcore, quanto, di contro, la pervicacia del coordinatore regionale Mazzuto.

Le indiscrezioni fioccano, come ad ogni campagna elettorale. Intanto i rumors, fin da oggi pomeriggio, raccontano che la ‘casella’ del sindaco di Campobasso spettasse a Fratelli d’Italia che, nell’impossibilità di poter candidare il suo esponente di spicco, l’attuale sottosegretario alla Giunta regionale Quintino Pallante (per motivi di incompatibilità) abbia dovuto fare buon viso a cattivo gioco e cedere il posto alla Lega.

Un effetto domino poi quello scatenato fino ad oggi quando, per la prima volta ufficialmente, si sono paventati seri problemi nel comporre le liste.

Persino Fratelli d’Italia, sempre secondo i rumors, avrebbe difficoltà e starebbe ‘mitigando’ l’elenco dei propri candidati con una lista tra il civico e il politico alla quale pare stia collaborando anche il già presidente della Provincia, Rosario De Matteis.

Nessuna ‘traccia’ di Orgoglio Molise che, almeno fino al momento, pare sia alla finestra , probabilmente per evitare pericolose fughe in avanti visto che il 26 maggio si voterà anche per le Europee.

E sulla ‘determinazione’ di Mazzuto nell’insistere sul candidato sindaco della Lega, nonostante la evidente spaccatura nel centrodestra, aleggia l’ombra di qualche accordo romano che potrebbe passare sulla testa dei molisani. E non sarebbe di certo la prima volta.

 

Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063, invia ISCRIVIMI e metti “mi piace” al nostro gruppo ufficiale