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Contratti di sviluppo, l’appello del Pd: convergiamo su un solo progetto, il raddoppio della Bifernina

Una seduta monotematica del Consiglio regionale, riguardante proprio la complessa vicenda dei Contratti istituzionali di sviluppo sarebbe quindi auspicabile posto che si tratta di decisioni – circa l’opera o il progetto da realizzare – che concentrano enormi risorse economiche superando i limiti regionali verso una logica di macroaree, grandi progetti che richiedono la convergenza di fondi strutturali europei e fondi nazionali sui quali la massima assise legislativa al momento non si è espressa né ha avuto modo di potersi confrontare.

“Il Consiglio regionale deve esprimersi, per ridare dignità al Molise a fronte di un continuo esautorare le scelte del territorio. Senza contare che il territorio ha risposto positivamente, con 252 domande – continua Micaela Fanelli – ma al momento non c’è un euro per il Cis. Se le fonti finanziarie sono quelle citate, siamo davvero preoccupati”.

Il ‘collega’ di banco e segretario regionale del Pd, Vittorino Facciolla, prende di petto il secondo tema sul quale il Partito Democratico è intenzionato a confrontarsi con l’obiettivo di trovare soluzioni ad una evidente criticità che emerge dal Bilancio regionale che sta per arrivare al vaglio dell’aula consiliare.

vittorino

“Un documento senz’anima e senza scelte – spiega – con una previsione che si attesta su 144 milion. Lo scorso anno erano 130. E questi 14 milioni in più da dove arrivano? Undici dal recupero di somme derivanti dal trasporto pubblico locale, 3 milioni dal recupero dei bolli auto. Somme che non si potranno recuperare con certezza, entrate aleatorie alle quali fa da contraltare quel milione sottratto alle politiche sociali. Il governo Frattura su questo ambito aveva investito, il Molise era una delle prime regioni per spesa sociale, risultato raggiunto aumentando la dotazione solo di un milione di euro che, in una regione piccola, ha fatto davvero la differenza”.

Il Pd chiede al Governo di trovare copertura per asili nido e classi primavera (un milione e mezzo), 300mila euro per gli affitti di stabili per famiglie disagiate, 100mila per assistenza anziani; 500mila per il sostegno dei minori istituzionalizzati; 500mila euro per le politiche sociale per disabili; 250mila per intervento di telesoccorso e teleassistenza per anziani e disabili privi di adeguato sostegno familiare.

Un argomento rilevante, che tocca concretamente vite e famiglie, sul quale il Pd si attende una convergenza trasversale e un consenso ampio viste le tante sensibilità politiche presenti in aula. “Ci sono risorse aggiuntive invece su capitoli dove potrebbero non esserci. Chi si aspettava che questo Bilancio rappresentasse un avvio di ripartenza, una nuova pagina dopo aver eliminato – nella passata legislatura – i pesanti debiti diventati una zavorra, si trova davanti un Bilancio che non ha capienza, che diventa ostacolo persino ai programmi europei che non possono camminare visto che persino le risorse che si devono accantonare in favore dei programmi europei sono insufficienti per la quota di compartecipazione. Se oggi non si mettono da parte quelle quote, non si potrà fare nulla soprattutto per quei comparti che avrebbero bisogno di una spinta”.

Il segretario poi si toglie il sassolino dalla scarpa, riavvolgendo il nastro del recente passato. “Se Frattura avesse proposto un simile Def, avrebbe avuto tutti contro. Oggi abbiamo di nuovo 4 commissari alle Comunità Montane, un commissario straordinario a 80mila euro l’anno a Molise Acque a fronte di un incarico ricoperto fino a qualche giorno fa a costo zero. I centri di costo sono aumentati e siamo anche impossibilitati ad avere accesso alle informazioni necessarie per poter studiare i documenti programmatici e di bilancio”. Il Pd presenterà quindi due ordini del giorno: uno teso alla copertura finanziaria per le attività in favore del sociale e l’altro per l’azzeramento dell’Irap per le imprese che operano, con tanta difficoltà, nelle aree interne.

Insomma, dopo la presentazione delle liste per le Amministrative, inizia la battaglia. Dentro e fuori il Consiglio regionale.

 

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