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Comunali, dai Misteri al recupero del centro storico: Io amo Campobasso delinea il programma

Il movimento civico fissa i suoi otto punti focali dai quali partire per far cambiare marcia alla città


CAMPOBASSO. “Una città che investe nella cultura legata alle tradizioni, alle arti, alla natura, alla scuola, ai saperi e all’innovazione” questo è il settimo punto sul quale punta molto il movimento civico Io Amo Campobasso che continua la sua campagna elettorale in vista delle imminenti elezioni amministrative di maggio. “Una città che fa dell’educazione alla bellezza un punto centrale della proposta politica – continuano i portavoce- attraverso il ripristino e il rilancio di quei valori e di quei luoghi su cui si fonda l’identità della nostra comunità, e che scopre finalmente la sua vera vocazione.

La nostra proposta politica per il rilancio della città – spiegano dal movimento- è articolata in otto punti principali ed è stata costruita sulla base della loro reale fattibilità, qui di seguito ne elenchiamo alcuni:

Festival dei Misteri:
Partiamo dal potenziamento e rilancio del festival dei Misteri, fiore all’occhiello del nostro tessuto identitario, attraverso il tentativo, in primis, di far diventare le macchine del Di Zinno patrimonio Unesco, poi di riqualificarlo e rielaborarlo in chiave moderna guardando alle biennali e alle triennali dell’Arte.

Distretto Militare Palazzo della Cultura:
Un altro progetto ambizioso e fattibile è quello di far confluire nei locali del distretto militare, attraverso un accordo tra Ministero della difesa, Mibact, Comune di Campobasso e Regione Molise, Il museo sannitico, il museo dei misteri, la biblioteca Albino e la Bibliomediateca. In questo modo si avrebbe nel centro della città un grande polo della Cultura, con all’interno il Piazzale dei Bersaglieri che diventerebbe una grande arena per eventi di ogni genere e con un unico biglietto avere accesso a tutti gli spazi.

Campobasso città delle residenze artistiche e delle arti:
Un modello per rilanciare il tessuto culturale, sociale ed economico della nostra comunità: ospitare artisti nelle residenze ricavate da immobili dismessi del centro storico messi loro a disposizione dall’amministrazione, che lavorano ai loro allestimenti musicali, teatrali, di danza, arti performative, pittura, scultura, street Art nella nostra città, che incontrano la comunità, che realizzano le loro prime Nazionali nei teatri e negli spazi della città, che creano le basi di un modello culturale che crea opportunità e occupazione, e, soprattutto, che crea valore nella nostra più grande possibilità: l’educazione dei bambini, dei ragazzi e degli adulti alla bellezza e al rispetto e alla dignità del lavoro artistico come componente essenziale per la crescita umana e intellettuale di un individuo in un Paese Civile.

Monte Vairano:
è il polmone della nostra città ma rappresenta anche una grande risorsa storico/turistica e occupazionale e deve tornare al centro della vita della nostra comunità. E’ uno dei luoghi più ricchi di biodiversità in Europa, ed è il luogo di uno dei più importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi anni in Italia, ovvero un insediamento sannita risalente al IV Sec. A.C. Il nostro progetto prevede il rilancio delle strutture ricettive esistenti, adesso in preda al degrado, la creazione di percorsi naturalistici e il ripristino degli esistenti, il potenziamento e l’ampliamento dell’area di scavo; il tutto attraverso un patto di collaborazione tra i comuni dell’area, l’Università degli studi del Molise, la Soprintendenza archeologica, creando un progetto di rilancio complessivo dal punto di vista turistico, naturalistico, archeologico con grande impatto occupazionale nella fascia di età under 35/40 e come diretta conseguenza un immediato sviluppo e potenziamento di nuove competenze.

Il centro storico:
è nemmeno al dieci per cento del suo potenziale, per questo è necessario recuperare gli spazi urbanistici della collina del Monforte, incluso il Castello, la Via Matris, la sezione superiore della città vecchia, le chiese scomparse, la città sotterranea i luoghi carichi di storia, tutto da rivalutare in termini di illuminazione, manifestazioni, assetto urbanistico, residenze artistiche aperte e trasformate in laboratori d’arte e servizi.

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Redazione

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