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Astrofisico campobassano scopre un nuovo pianeta

Fabio Del Sordo, scienziato originario del capoluogo molisano, entra nella storia dell’astronomia grazie alla sua ricerca con il collega Mario Damasso


CAMPOBASSO. Continua la lunga lista di eccellenze tutte molisane, spesso non propriamente omaggiate da chi di dovere. L’astrofisico Fabio Del Sordo, giovane scienziato quarantenne nato a Campobasso, ha posto a sua firma su una scoperta storica: il pianeta extrasolare più vicino alla Terra mai osservato. Del sordo inizia la sua carriera accademica al liceo ‘Romita’ e si laurea a Pisa, specializzandosi poi al Nordic di Stoccolma. Completa il suo percorso di ricerca a Yale e a Parigi, e dall’università di Creta – ma continuando a spostarsi in tantissimi atenei – giunge la notizia, diffusa nell’ultimo Breaktrough Discuss, il convegno interdisciplinare di assoluto prestigio sostenuto da Stephen Hawking e finanziato dal multimiiardario Yuri Milner.

Assieme al collega Mario Damasso, dell’Osservatorio Astrofisico di Torino – fondato agli inizi del ‘900, a Pino Torinese, da un altro molisano illustre, Giovanni Boccardi – Del Sordo ha infatti scoperto nel sistema della stella Proxima Centauri (la più vicina al Sistema Solare) un secondo pianeta, con massa sei volte quella della Terra e orbitante, con una rivoluzione di 1900 giorni, molto più lontano dalla sua stella di quello più piccolo già scoperto tre anni orsono e denominato ‘Proxima b’.     

Il nuovo pianeta – provvisoriamente chiamato ‘Proxima c’ – essendo più vicino a noi e con massa molto grande si presterebbe ad essere più facilmente studiato dell’altro con luce riflessa (cioè con i potentissimi telescopi ottici spaziali), invece che con il sistema della misura delle oscillazioni indotte sulla stella intorno a cui orbitano, che è il sistema oggi usato per la ricerca dei pianeti extrasolari, ma che è ovviamente affetto da notevoli imprecisioni e necessita quindi di lunghissime e molteplici misurazioni, ripetute in lunghi archi temporali e da più luoghi. Enorme la cautela nelle osservazioni, premiata con un grandioso successo: il 12 aprile scorso Lee Billings ha rilanciato la notizia su Scientific American, che quindi potrebbe comparire anche in Italia sul prossimo numero de Le Scienze.

La prova conclusiva potrà aversi solo con le osservazioni che si potranno fare con gli studi di follow-up fatti da altri osservatori spaziali – James Webb della Nasa e il successivo Wide-Field Infrared Survey Telescope. Proxima Centauri è la stella più vicina alla Terra dopo il nostro Sole (dista poco più di 4,2 anni luce) fa parte della Costellazione del Centauro (la cui stella più brillante e visibile ad occhio nudo è però Alfa Centauri), non è visibile ad occhio nudo essendo una nana rossa con luminosità poco più di un millesimo di quella del Sole. Questo secondo pianeta, sebbene più grande e pesante della Terra, orbitando ad una distanza una volta e mezza di quella Sole-Terra, sarebbe freddissimo ed inabitabile.

Pietro Ranieri

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