HomeSenza categoriaBilancio, contromanovra M5S: Toma salva la Casta e bastona i cittadini, aumentano...

Bilancio, contromanovra M5S: Toma salva la Casta e bastona i cittadini, aumentano i biglietti di treni e bus

Eppure dal taglio dei vitalizi, che ormai è realtà, il Molise risparmierà 860mila euro all’anno. Una somma inferiore a quella che avremmo voluto ma di certo un buon passo in avanti” spiega ancora Greco ricordando che il presidente del Consiglio regionale dovrà calendarizzare a breve la proposta licenziata dalla Conferenza Stato-Regioni e che riguarda le somme che vengono mensilmente erogate ai circa 90 ex consiglieri regionali (dal 2013, il vitalizio non esiste più, ndr).

Ma se da un lato, la Casta continua a costare, dall’altro i cittadini pagano pegno. Con l’aumento dei biglietti dei bus e dei treni ad esempio. Aumenti del 40%, mica pizza e fichi per chi ogni giorno usa i mezzi pubblici per spostarsi, andare a lavorare oppure semplicemente perché li preferisce all’automobile. “A fronte di questo aumento, non esiste un controllo sui biglietti emessi né vengono adottati quei principi di tutela dei dipendenti delle società del trasporto pubblico che abbiamo più volte rimarcato” spiega Angelo Primiani. “Aumentando il prezzo dei biglietti dovrebbe diminuire l’esborso della Regione ma non esiste alcun meccanismo che consenta di verificare il numero dei passeggeri, basta una sola autocertificazione. Chiediamo invece che venga utilizzato un semplice software che compia la rilevazione dei passeggeri e quindi consenta un dato certo, in base al quale poi erogare il contributo. Senza contare i soliti problemi, che anche questa volta non si risolvono, che riguardano i pagamenti delle spettanze ai dipendenti delle aziende del Tpl. Crediamo che occorra imporre al gestore del servizio l’obbligo di trasmettere mensilmente le contabili attestanti l’erogazione degli stipendi a tutti i lavoratori impiegati, pena il mancato pagamento da parte della Regione alle imprese affidatarie inadempienti”.

manifesto 5 stelle 26 aprile 2019

Tagli ai servizi ma anche aggravio di costi come nel caso dei canoni tratturali e forestali, che colpiscono le aziende agricole e boschive e poi la ‘nuova tassa’ che irrompe nel già tartassato Molise. “I diritti di segreteria per gli adeguamenti, le ristrutturazioni e lee nuove costruzioni di immobili in zone sismiche, cioè il 90% del territorio molisano, incidono fortemente sul settore dell’edilizia e scoraggiano i privati ad avviare i lavori. E non sappiamo quale sia la destinazione degli aumenti” spiega Valerio Fontana che rimarca come questo nuovo balzello ricada sul tessuto economico di una regione che ha vissuto la tragedia del terremoto, che ne vive ancora le ferite, soprattutto in tema di ricostruzione.

Il ragionamento di Patrizia Manzo affonda nelle prerogative dei consiglieri e del Consiglio regionale, nelle difficoltà incontrate e anche sul disinteresse che ha segnato le riunioni di Commissione Bilancio. “Ad oggi noi non sappiamo ancora come si svolgeranno domani i lavori, se saranno interrotti in serata, se continueranno domenica, quanto tempo sarà dedicato agli interventi, se gli emendamenti saranno presentati prima o dopo l’avvio del Consiglio. Nemmeno la conferenza dei capigruppo è riuscita a fare sintesi. Non sappiamo come saranno spesi i 155 milioni di entrate libere, non sappiamo come sia possibile che i fondi per il diritto allo studio siano sempre identici mentre invece aumenta la platea dei potenziali beneficiari. La Regione non fa nemmeno lo sforzo di aggiungere qualcosa a quel plafond che è, di fatto, il risultato del versamento della tassa regionale per il diritto allo studio.

Sappiamo però che per le politiche sociali, alle quali va lo 0,6% delle entrate libere della Regione, andranno 690mila euro mentre per le Comunità Montane adesso ci saranno 3 milioni e 300mila euro”. Eh sì, perché in bilancio vengono appostati altre 900mila euro per quegli enti che non dovrebbero esistere più ma servono come ‘agenzie di collocamento’ per candidati non eletti nella maggior parte dei casi.

Non si sono soldi per la violenza di genere, per le politiche sul territorio, per le politiche attive del lavoro, per i centri per l’impiego, per l’agenzia regionale Molise Lavoro, per indirizzare la formazione sul territorio, per un reale adeguamento del mercato del lavoro” continua Patrizia Manzo, in una sorta di ‘rosario delle penitenze’ che i molisani si apprestano a pagare.

Vittorio Nola ‘spinge’ sulle questioni ambientali, altro settore per il quale non risultano investimenti mentre invece proprio all’economia circolare e allo sviluppo e recupero dei rifiuti occorre guardare come occasione anche di sviluppo e di crescita occupazionale. La stangata si avvicina, perché questo bilancio “toglie ai deboli senza intaccare i privilegi della politica e dei soliti noti. In Molise si chiedono sacrifici solo ai cittadini”.

Il Movimento 5 Stelle è pronto. Domani in aula, per Toma e la maggioranza, non sarà una passeggiata.

Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063, invia ISCRIVIMI e metti “mi piace” al nostro gruppo ufficiale

 

 

Più letti

Venafro, successo per il concerto del Kardis Duo (FOTO)

Organizzato dall'associazione culturale Armonia alla Dimora del Prete di Belmonte Ieri 28 Aprile 2024, nella suggestiva cornice della Dimora Del Prete di Belmonte a Venafro,...
spot_img
spot_img
spot_img