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Bilancio, contromanovra Pd: Toma aumenta le tasse e taglia i servizi, ecco le nostre proposte ‘salva Molise’

Un Molise aperto e inclusivo, forte e innovativo, che ricomincia a crescere e genera buon lavoro, che punta alle eccellenze e diversità, che fa export di qualità e resiste alle disonestà, singole e organizzate. “E non è il Molise di questa manovra, spesso inconsapevole, disarticolata, sicuramente senza alcuna visione basata su poche scelte forti e riconoscibili.”

Sostegni alle imprese sane, per le quali aumentare la competitività e che vanno aiutate a crescere e occupare con la riduzione delle tasse. Il principio del Pd si basa su un assunto semplice: azzeramento totale delle leve regionali per le imprese che assumono o che aumentano fatturato. “Una scelta che altre regioni hanno fatto e che serve per dare un immediato e strutturale aiuto, oltre che un segnale importantissimo per gli investimenti. Si concorda di mantenere l’aliquota azzerata per i primi due anni di imposta per le imprese neocostituite e l’azzeramento permanente per le imprese delle aree interne. Occorre accelerare la spesa di tutti i fondi addizionali e procedere alle riforme strutturali del sistema e dei settori. Occorre dare immediata liquidità alle imprese che aspettano”.

micaela 2 26 aprile 2019

Altro nodo fondamentale nella ‘contromanovra Pd’ è quello delle aree interne. “Se hai una moka da una tazza, hai già decretato il tuo autoisolamento” ironizza la Fanelli. “Temiamo di scomparire come identità, per questo noi vorremmo leggere nelle scelte di questo Def il cuore nelle aree interne e in una strategia per il loro rilancio”. E quindi azzeramento Irap per le imprese dell’aree interne, alleggerimento di tasse e costi, comprese quelle odiose che gravano sul costo del riscaldamento con la proposta dell’abbattimento per i consumi superiori a 120 metri cubi annui e quindi ripristinando la logica della precedente normativa che aiutava in base all’altimetria del consumo. E poi aiuti all’associazionismo nei piccoli comuni, interventi per il dissesto e la ‘vertenza Isernia’ sulla quale il Pd pone l’accento. “Una proposta forte e chiara per l’esercizio delle attività amministrative dipendenti dalla Regione: nella legge di stabilità deve essere inserito un chiodo chiaro, per mantenere i servizi”. E il Parco nazionale del Matese con la sede a Bojano, gli sgravi fiscali. “Toma non può snobbare la realtà, il Molise si regge sulla spina dorsale dei nostri amministratori dei piccoli comuni. Vanno aiutati concretamente. Per questo abbiamo ottenuto il 5% del Fesr, una realtà grazie alla nostra caparbietà”.

Terzo argomento ‘di fuoco’,  i tagli al welfare, alle politiche sociali. “Dalla parte degli ultimi anche attraverso l’eliminazione delle tasse più gravose per le famiglie e per le imprese e attraverso la perequazione. Amadori lascia e le risorse appostate sul Def, cospicue e in astratto utili, non si sa a cosa servano. Gli ex Ittierre sono pronti ai reimpieghi ma non gli si riesce a garantire né la coda degli ammortizzatori né una legittima e nuova possibilità”. E poi i tagli agli asili e alle classi primavera, che al momento non hanno copertura ma che sono da scongiurare. Le disabilità, gli affitti sociali, gli anziani, il tema degli ambiti sociali. L’eliminazione dei ticket sanitari, tema profondamente sentito. “Non sappiamo come si sia concluso il tavolo tecnico, quindi non sappiamo se questa proposta sia percorribile o meno ma ad ogni modo si può proporre una perequazione per fasce oltre al rifinanziamento con maggiori risorse dei farmaci di fascia C.

La nostra proposta è di veicolare ogni tipo di risparmio dei costi della politica in questa direzione. E poi, è rilevante comprendere cosa stiano facendo i commissari, chiedendo una audizione in Consiglio o informazioni circostanziate per chiarire a che punto è il lavoro e quali solo le scelte. Senologia e Cardiologia a Isernia, potenziamenti su Campobasso e Termoli, la medicina territoriale: sui territori cosa accade? Riteniamo che i rapporti tra Regione e struttura commissariale debbano essere normati: una legge che chiarisca chi fa cosa, pena lo stallo di tutto”.

E poi la riforma dei consorzi industriali, turismo e microricettività, cooperazione, cultura, ambiente e territorio. Tutto nero su bianco, in 90 pagine di proposte sulle quali il Pd chiede di essere ascoltato. Non è solo faccenda politica che coinvolge maggioranza e minoranza, è questione di futuro. Domani in aula si capirà se la maggioranza intende ascoltare.

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