Consentire ai bimbi nati qui di essere riconosciuti, immaginare un luogo per l’ospitalità temporanea di chi è fuori dai centri di accoglienza e per questo ai margini dell’integrazione. E poi lo sportello informativo al quale la comunità di extracomunitari potrà rivolgersi per ‘conoscere le leggi italiane’ e avere informazioni su tutto quello che ogni cittadino responsabile deve sapere. E poi la mobilità nei giorni festivi, un problema per chi deve muoversi anche se è domenica, che sia campobassano o meno. “Problemi che condividiamo con tutti voi” dice serioso.
Marya ha lasciato la sua terra tanti anni fa e qui a Campobasso si è scontrata con una lingua sconosciuta, con abitudini diverse ma ha trovato una comunità che non l’ha mai respinta. “Ora condivido con voi la cultura e la lingua. Ho fatto grandi passi in avanti, ho imparato l’italiano e la storia grazie ai corsi che si tenevano alla Montini. Ho colto questa occasione per portare avanti la conoscenza reciproca che ho avviato tanti anni fa: siamo cittadini del mondo, non abbiamo frontiere se non quelle delle lingue diverse che parliamo”.
Nel programma di Marya, che arrossisce mentre spiega quello che avrebbe in mente di realizzare, l’idea di un centro dove consentire alle comunità di extracomunitari di incontrarsi, fare festa, cantare e tornare per qualche ora alla terra che hanno lasciato per necessità. Ma anche una casa che possa accogliere quelle donne – la maggior parte badanti – che perdono il lavoro e quindi non sanno dove andare, dove dormire. E poi i servizi da migliorare come quelli che riguardano chi arriva ma non sa dove poter chiedere i documenti.
“Siamo tutti uguali – dice con gli occhi lucidi – io non ho mai chiesto ‘da dove vieni’ alle persone che incontro. I valori sono altri, l’onestà e la serietà. E voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto con i nostri bambini di Chernobyl” dice.
Una giornata storica, quella che coinvolgerà Campobasso, una delle poche città dove i concetti di accoglienza e inclusione oggi si fanno concreti.
“Potrebbe essere anche un problema, visti i tempi, per l’amministrazione uscente che però dobbiamo ringraziare per l’accelerazione impressa a questo processo di attenzione e di rispetto’ dice il rappresentante dell’associazione ‘Primo Marzo’.
Dalla presenza del consigliere straniero aggiunto sui banchi del Consiglio comunale e dal confronto con la comunità che vive nella città capoluogo non potranno che arrivare crescita e arricchimento.
Alessandra Salvatore ringrazia la struttura (i funzionari Stasi e Sardella) che ha lavorato sodo anche per queste speciali elezioni. “Siamo felici di poter consentire la partecipazione, è una festa per tutti. Forse, quasi per tutti” chiosa, rimarcando una differenza politica che diventa difficoltà seria che migliaia di persone vivono quotidianamente.
“Che vinca il migliore, ma noi abbiamo già vinto” sottolinea Giose Trivisonno.
Un augurio rivolto all’intera città, alla sua ‘resistenza’, a quella capacità di allargare le braccia e accogliere il mondo – senza confini e senza barriere – che Marya e Madu raccontano con gli occhi spalancati e quasi increduli.
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