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Elezioni, 26 maggio giorno ‘speciale’ per 1076 extracomunitari: si vota il consigliere straniero aggiunto

Marya e Madu presentano il proprio programma elettorale: sono 2 dei 4 candidati a rappresentare, nel prossimo Consiglio comunale, la numerosa comunità che vive a Campobasso


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. Una strada lunga, ricorda Giose Trivisonno: è iniziata nel 2007 quando in Giunta comunale c’era l’assessore Marco Petti che, allora, posò la prima pietra, non presagendo che i tempi sarebbero cambiati e anche parecchio.

Inclusione e accoglienza oggi sono spesso concetti da battaglia politica ma, nei fatti, travolgono vite e esseri umani, percorsi e storie.

Quel cammino, iniziato nel 2007, ha avuto una decisa accelerazione con l’amministrazione guidata da Antonio Battista e il 26 maggio tutti i cittadini extracomunitari che vivono a Campobasso (con titolo di soggiorno valido) saranno chiamati a scegliere il ‘consigliere straniero aggiunto’, la persona che porterà nel Consiglio comunale che verrà, a prescindere dal colore e dallo schieramento, le istanze della comunità che rappresenta.

Sono 1076 gli elettori che partecipano a questa giornata ‘speciale’, che sceglieranno solo il proprio delegato (non potranno votare per le Comunali). Il seggio sarà allestito nei locali del Terzo Spazio. Una giornata importante anche per la comunità rumena che potrà votare per le Europee (ma non per il consigliere aggiunto).

Questa mattina l’incontro, nella sala civica del Comune di Campobasso, con i due candidati individuati dopo gli incontri e i confronti avviati dal ‘Villaggio eco solidale’, una sorta di ‘mondo senza frontiere’ nel quale trovano spazio le associazioni, i centri di accoglienza, gli sprar.

Marya Kozak ha 57 anni, gli occhi chiari e i capelli biondissimi che tradiscono la terra dalla quale è arrivata nel 2002. L’Ucraina. Ha una stretta di mano vigorosa, parla un italiano fluente e preciso, è preoccupata di non riuscire a farsi comprendere dai giornalisti.  Odi Maduabuchi Kelvin (più conosciuto come Madu) ha 27 anni: spalle larghe e sguardo diretto, arriva dalla Nigeria ed è un mediatore culturale. Ha portato il suo programma elettorale, che non ha bisogno nemmeno di sbirciare.

Vorrei essere la voce dei migranti che vivono in città”, spiega Madu mentre racconta il suo sogno: contribuire all’inclusione di una comunità che, silenziosa e a volte invisibile, vive e lavora nel capoluogo.

 

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redazione

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