Il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico, chiarisce i termini delle decisioni assunte all’interno del Decreto Calabria, all’esame della Camera dei Deputati. Rivisti, nel senso di una maggiore flessibilità, i limiti di spesa per il personale, che dal 2021 saranno incrementati
CAMPOBASSO. Buone notizie per la Sanità molisana: grazie alle norme inserite nel Decreto Calabria all’esame alla Camera, sono stati rivisti i limiti di spesa di tutte le regioni per il personale rendendoli più flessibili e, dal 2021, incrementandoli attraverso la destinazione di un importo pari al 5% dell’incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente.
Ma, cosa ancor più importante, per le regioni in Piano di rientro, un emendamento appena approvato in Commissione Affari sociali elimina l’automatismo della sanzione del blocco del turnover nel caso di persistenza del disavanzo.
“Sia la convenzione con le regioni limitrofe per combattere la carenza dei medici sia lo stop al blocco del turnover nelle regioni in piano di rientro certificano la volontà del governo di imprimere una inversione di tendenza delle politiche assunzionali nel servizio sanitario – spiega l’onorevole Antonio Federico che questa mattina ha presentato una interpellanza urgente al ministro Giulia Grillo – sacrificate in nome di regole che hanno ingiustificatamente compresso l’esigenza di ricambio, se non di potenziamento del personale degli enti che erogano prestazioni sanitarie alla popolazione.
Lo sblocco del
Per quanto attiene l’interpellanza urgente, l’onorevole Federico chiarisce i termini della sua richiesta indirizzata al ministro Grillo.
Come è noto, lo scorso 11 aprile si è tenuto il primo Tavolo di verifica degli adempimenti per il Piano di Rientro molisano della nuova gestione commissariale da cui, secondo il governatore del Molise Donato Toma, sarebbe emerso un disavanzo di 22 milioni di euro di cui 7 milioni di mancati trasferimenti dal bilancio della Regione a quello della sanità e 15 milioni riguardanti l’extrabudget per i privati accreditati. “Numeri che hanno riacceso il pericolo di una nuova impennata delle tasse regionali – spiega Federico – e la conferma del blocco del turnover per medici e operatori sanitari. A questo aggiungiamo che lo stesso Toma ha detto di aver ricevuto una diffida formale dai Commissari ad Acta della Sanità per 4,2 milioni di euro che devono essere rimessi sulla GSA, gestione sanitaria accentrata, per la quale il gruppo M5S in Consiglio regionale ha fatto richiesta di accesso agli atti al fine di verificarne l’esistenza. Insomma, Toma sembra giocare con lo spostamento di fondi sanitari che sebbene possibile in termini contabili, è quanto meno inopportuno per una regione in Piano di rientro.
Nell’interpellanza ho quindi chiesto la pubblicazione dei dati economico-finanziari presentati all’ultimo tavolo di monitoraggio da struttura commissariale e advisor a supporto della Regione e ho chiesto di conoscere le azioni che il Ministero della Salute intende portare avanti per garantire la piena disponibilità dei servizi erogati in tutte le strutture ospedaliere presenti molisane”.
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