E poi la vendita di alcuni immobili di proprietà per recuperare e liberare risorse utili per nuovi alloggi, l’attenzione alta alle tematiche ambientali “anche se la nostra qualità dell’aria è eccellente ma comunque da preservare”, la raccolta differenziata da completare, la riduzione nell’uso delle plastiche, il parco dello Scarafone, “mi raccomando non dimenticate di scriverlo” sottolinea ai giornalisti presenti, il secondo lotto del parco Manente e l’operazione di ‘congiungimento” degli spazi verdi.
“Oggi a Roma il vicesindaco Bibiana Chierchia (anche lei ricandidata nel Pd) sarà dal premier Conte per i quattro progetti all’interno del Contratto istituzionale di Sviluppo, due di questi sono direttamente espressione del Comune di Campobasso – dice ancora Battista –: concorriamo allo sviluppo del benessere del Molise con il progetto di recupero dell’area dell’ex Romagnoli con il parcheggio sotterraneo e l’abbattimento dell’hotel Roxy che consentirà il recupero urbano dell’area e un congiungimento diretto con la Villa de Capoa”. L’altro progetto direttamente imputabile al Comune di Campobassoriguarda ” il recupero della Cittadella dell’Economia con un finanziamento di 4 milioni e mezzo che consentirà alle imprese che si occupano di informatica e di nanotecnologia di atterrare nella nostra zona per creare posti di lavoro”.
Ma Battista accelera sulla proposta di realizzare la superstrada a 4 corsie che, come ha ribadito più volte, è la via maestra per uscire dalla marginalità.
“Dobbiamo fare massa critica come abbiamo fatto per l’elettrificazione della rete ferroviaria, un altro punto del mio programma di 5 anni fa che è diventato realtà”.
La chicca, che è una nuova sfida da lanciare e cogliere, arriva quasi alla fine. “Candidiamo Campobasso a capitale della cultura, come area vasta, in rete con i Comuni vicini, partendo dal patrimonio tratturale che coniuga ambiente e turismo lento”. L’ennesima sfida visto che lo sono state anche portare il Giro d’Italia nel capoluogo, realizzare quella ‘magia’ che ha riscaldato la città ad inizio dicembre, con la sfilata straordinaria degli Ingegni del Di Zinno nei 300 anni dalla nascita, inaugurare la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea negli spazi della ‘Casa della Scuola’, così cari ad ogni campobassano.
Sfide che sembravano impossibili ma che Battista ha centrato. “Sono un ferroviere – chiosa sorridendo – ho la testa dura e ben chiari i binari sui quali camminare”.
“La nostra città non ha bisogno di altro cemento ma deve ricucire il rapporto con il territorio, attraverso il recupero urbano. Certo che lo scippo subito dal mancato finanziamento del Bando Periferie grida vendetta – dice ancora Battista confermando come si tratti di una ferita aperta -. A Roma litigano fra di loro e con tutti, il Governo è ormai al capolinea. Perché i competitor non parlano di mercato coperto? –incalza –. Perché sia la Lega che il Movimento 5 Stelle hanno sottratto i fondi a questa città” continua, confermando che su quei 18 milioni ‘svaniti’ nel nulla e che avrebbero supportato un’azione di forte risanamento nelle contrade e nei quartieri cittadini, Campobasso non può abbassare la guardia.
Un fiume in piena, tra cose fatte e idee da realizzare, con la conoscenza di meccanismi, azioni da porre in essere. Perché le idee, senza la concretezza delle gambe sulla quali camminare, possono pure restare tali.
Indispensabili i piani di recupero per le strade, gli acquedotti, il sistema fognario. E poi l’illuminazione pubblica con 500 pali per le nuove installazioni, il risanamento del commercio con l’incontro tra la filiera turistica e quella culturale. I trasporti, con la zona a traffico limitato, i tre parcheggi da realizzare (al Romagnoli, alla stazione e il multipiano) e il corso che resterà il cuore della città che non vuole cedere alle auto e allo smog.
Nuove sfide e nuovi impegni presi con i cittadini ma una certezza: “il futuro è alla nostra portata” .
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