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Campobasso, i cadaveri e la mostra ‘fantasma’. Il titolare dell’hotel: anche noi vittime, presenteremo un esposto

La proprietà dell’Hotel Rinascimento spiega come sono avvenuti i contatti per l’affitto della sala, mai pagata. Cinque giorni fa un uomo con un furgone si è presentato nella struttura per visionare gli spazi e cominciare ad allestire la mostra. Ha persino lasciato il mezzo nel parcheggio per una notte ma, stranamente, non ha pernottato nell’albergo. Molti i casi simili avvenuti in Italia, in Svizzera la mostra stoppata dal Tribunale perché non si avevano certezze documentali sull’origine dei corpi


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. Humbert Huppertz di Boddin, cittadina nel circondario di Rostock all’estremo nord della Germania al confine con la Polonia.

E’ lui il proprietario della “Huppertz Global Gmbh”, società che si occupa di intrattenimento, con un capitale sociale di 25.000 euro, attiva dal 2016, che ha organizzato la mostra ‘fantasma’ che ieri avrebbe dovuto tenersi all’Hotel Rinascimento di Campobasso. Società riconosciuta nell’area tedesca per alcune attività collegate al mondo circense e che ha chiesto, via mail, alla proprietà del noto hotel del capoluogo di poter affittare una sala ampia e luminosa.

“Siamo stati contattati più di venti giorni fa per l’affitto della sala – spiega con rammarico Salvatore Di Lisio, titolare dell’hotel di Campobasso – come accade spesso. La prenotazione è avvenuta via mail e il contatto che abbiamo avuto è con questa società della Germania ma anche noi non abbiamo ricevuto né un acconto né altro. Siamo davvero dispiaciuti per quello che è accaduto – continua -, abbiamo provato a contattarli in tutti i modi ma non ci ha mai risposto nessuno”.

sala vuota

L’UOMO CON IL FURGONE. Cinque o sei giorni fa, racconta ancora Di Lisio, in albergo si è presentato un uomo con un furgone. “Ha detto che era venuto a visionare la sala per cominciare a preparare l’allestimento – spiega – e ha lasciato persino il suo mezzo qui nel nostro parcheggio per l’intera notte ma non ha dormito qui da noi, altrimenti avremmo un suo documento d’identità”. Fatto sta che poi l’uomo con il furgone è ripartito, senza allestire la sala. E’ in pratica sparito.

“A chi ci ha contattato per conoscere i dettagli della mostra – continua il titolare dell’Hotel Rinascimento – abbiamo spiegato che noi non abbiamo nulla a che vedere né con l’organizzazione né con la vendita dei biglietti. Noi abbiamo solo affittato, ma senza ricevere alcun pagamento, la sala”. E, a fronte di qualche stranezza che anche loro avevano fiutato, dalla reception hanno suggerito agli interessati che chiamavano per avere informazioni di acquistare i biglietti al botteghino della mostra.

“In tanti anni, questa è la prima volta che accade una cosa del genere nella nostra struttura, siamo davvero dispiaciuti ma, ripeto, il nostro ruolo in questa vicenda è stato solo quello di dare la disponibilità della sala. Nessun coinvolgimento nell’organizzazione della mostra. Ma se ti capita un truffatore… Magari anche questi della società tedesca sono stati truffati da qualcuno che ha usato il loro nome” ipotizza, adombrando anche un altro sospetto. “Faremo un esposto – conclude – la nostra immagine ne potrebbe uscire danneggiata, anche noi siamo vittime”.

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