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Corpus Domini, la magia si ripete. La ‘prima’ dei Misteri davanti al ministro Di Maio

A curare la sfilata l’associazione ‘Misteri e tradizioni’, alla quale è stata affidata anche la scelta di uno dei personaggi simbolo della manifestazione: la donzella. Quest’anno interpretata dalla 23enne campobassana Daniela Ruzzi.

Personaggio affascinante e ambiguo, quello della donzella, non c’è che dire. La pudica vergine vestita di bianco, che in realtà secondo alcuni storici è una tentatrice, ‘il diavolo travestito da donna’, che appare a Sant’Antonio Abate, sui cui Mistero siede. Abito bianco sì, ma ventaglio nero e specchio, a mostrare la sua doppia anima. Lei che per questo non ride mai, resistendo a tutti gli sberleffi dei ‘diavoli’. Anche loro tra i simboli della sagra.

Come lo è il Mistero più spettacolare. Quello di ‘Abramo’, che sta per sacrificare la vita del suo unico figlio Isacco. L’Angelo gli appare e gli ferma la mano, presentandosi letteralmente librato in aria. L’emblema del volo. Ancor oggi stupisce. Immaginiamo ai tempi di Paolo Saverio di Zinno cosa avranno pensato i campobassani a vedere quella magia.

Gli Ingegni sono partiti dal Museo dei Misteri per attraversare le stradine del centro storico, imbandierate dall’associazione ‘Crociati e Trinitari‘ con i simboli  delle antiche confraternite della città. Il posto dove il contatto tra i cittadini e i figuranti è diretto.

angiolettoMani tese dai balconi a porgere caramelle agli angioletti. Che a loro volta allungano la mano per prenderle con un sorriso (Uno di loro non si è sentito molto bene, purtroppo, ed è stato sostituito in corsa). Davanti alla bottega di di Zinno, in via Sant’Antonio Abate, la banda che si ferma per suonare ‘Il Silenzio’.

Dal borgo antico il passaggio nelle vie murattiane della città. Il passaggio lungo corso Vittorio Emanuele, dove la sfilata si allarga e diventa imponente. Per prepararsi a un altro momento importante, quest’anno appunto alla presenza di Luigi Di Maio: la benedizione dei Misteri sotto i balconi del Municipio, affidata all’arcivescovo Bregantini, che da quando è a Campobasso non ha mai mancato di pronunciare parole di elogio per gli Ingegni. Puntando poi l’attenzione sul significato religioso della festa, rappresentato nella processione del Corpus Domini, in programma nel pomeriggio. La terra e il cielo. La fede e il folklore. E su tutto l’anima di Campobasso.

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