Cresce l’attenzione per la realizzazione di uno scalo tra San Massimo e Cantalupo nel Sannio, con ricadute su turismo e occupazione. In tanti pronti a partecipare alla riunione presso la Camera di Commercio del prossimo 29 luglio finalizzata ad illustrare il programma per la costituzione di una società consortile per azioni che mira, in pochi anni, a convertire l’impianto in un piccolo aeroporto


CAMPOBASSO. Si preannuncia un appuntamento partecipato, quello fissato per il prossimo 29 luglio, alle 10:30, presso la Camera di Commercio del Molise, atto ad illustrare il programma per la costituzione, per pubblica sottoscrizione, di una società consortile per azioni per la gestione dell’Aviosuperficie L.C. Molise, da realizzare nei Comuni di Cantalupo nel Sannio e San Massimo.

Almeno settanta imprese potrebbero sedersi al tavolo per discutere della partecipazione alla realizzazione dell’ambiziosa opera, sottoscrivendo azioni del valore nominale di 500 euro ciascuna, per un capitale minimo complessivo necessario pari a 120mila euro. Del resto, come dichiarato dal presidente di Camcom Paolo Spina a ‘Teleregione’, “per quel che concerne l’aviosuperficie, che non è un aeroporto, reputiamo che possa essere un progetto cantierabile. Stiamo andando avanti – ha spiegato – Dai dati in nostro possesso abbiamo avuto una manifestazione di interesse da parte di una settantina di imprenditori che sono disposti a sottoscrivere quote da 500 a 5000 euro. Porteremo avanti il nostro progetto, che dovrebbe avere una strategicità ‘1’, la fattibilità è sul campo e vedremo”.

Un’iniziativa, quella dell’aviosuperficie, presentata al Cis Molise (Contratto istituzionale di sviluppo, ndr) che, seppure nella prima fase esclusa perché non immediatamente cantierabile, potrebbe comunque trovare finanziamenti nel futuro prossimo.

emilio carosellaIl progetto, redatto dal comandante Emilio Carosella, pilota di origine molisana che da anni vive e lavora a Milano, e donato al Molise, prevede la costruzione di uno scalo tra le due province di Campobasso e Isernia con il duplice obiettivo di favorire i collegamenti interni e di attrarre turisti in regione, inserendosi nei percorsi di avioturismo già esistenti e in rete con gli aeroporti di Milano, Bologna, Firenze, Torino, Roma, Venezia e Cagliari.
Scopo primario dell’aviosuperficie sarebbe quello di essere destinata al traffico dell’aviazione civile generale, sanitario pubblico e privato, sportivo, servizi di Protezione Civile e, a tre anni dalla sua potenziale realizzazione, il passaggio a piccolo aeroporto di classe con un traffico passeggeri uguale o inferiore a 15.000 l’anno.

Al Cis sono state esposte due possibilità: una infrastruttura con pista da 2.400 x 45metri e peso al carrello di 40mila chilogrammi con svincolo sulla statale 17, dal costo di circa 15 milioni di euro; e una struttura con pista 1.499 x 45metri e peso al carrello di 20mila chilogrammi, senza svincolo, dal costo di circa 9 milioni di euro. Opera quest’ultima che poi, per collegarsi al sistema di trasporto passeggeri, dunque un piccolo aeroporto, dovrà essere aggiornata alla prima opzione. In entrambi i casi l’aviosuperficie andrà affidata in gestione a una società privata e oculata. Proprio quella in via di costituzione con la mediazione dell’ente camerale del Molise.

Un progetto destinato ad avere importante ritorno anche sull’occupazione locale, con l’assunzione di 20 unità nell’immediato, che diventerebbero 65 a fine 2022 e 85 entro il 2023, con il passaggio di categoria ed operazioni di volo di linea. Altri posti di lavoro potrebbero altresì arrivare dall’apertura di una scuola per piloti ad Agnone, come immaginato da Carosella.

Non si tratta di un piano fantasioso, come potrebbe apparire sulle prime, ma una possibilità concreta. Come del resto altre simili in tutta Italia. Basti pensare che solo nelle Marche esistono ben tre aeroporti, di cui uno internazionale, e 18 aviosuperfici. E una situazione analoga esiste nella vicina Puglia, che ha scommesso con convinzione sull’avioturismo puntando sui propri borghi storici e panorami mozzafiato, permettendo a curiosi e appassionati di volare alla scoperta delle bellezze e dei luoghi d’eccellenza e facendo loro trascorrere giornate di divertimento e relax.

I collegamenti via aria sono dunque sempre più volano di sviluppo, ma il Molise fino ad oggi continua ad insistere sul trasporto via terra, finanche su quello più antico dei tratturi, come dimostrato dal maxifinanziamento ottenuto nell’ambito del primo step del Cis (129 milioni di euro per 61 Comuni)

Tuttavia, l’occasione per ‘prendere il volo’ può ancora essere colta.

 

 

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